ALIAS NICK BEAL

John Farrow

Sog.: Mindret Lord. Scen.: Jonathan Latimer. F.: Lionel Lindon. M.: Eda Warren. Scgf.: Franz Bachelin, Hans Dreier. Mus.: Franz Waxman. Int.: Ray Milland (Nick Beal), Audrey Totter (Donna Allen), Thomas Mitchell (Joseph Foster), George Macready (reverendo Thomas Garfield), Fred Clark (Frankie Faulkner), Geraldine Wall (Martha Foster), Henry O’Neill (giudice Hobson), Darryl Hickman (Larry Price), Nestor Paiva (Karl). Prod.: Endre Bohem per Paramount Pictures.  35mm. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Nel 1948 il regista John Farrow avviò una stretta collaborazione con lo scrittore Jonathan Latimer che in dieci anni fruttò dieci film, tra cui un gioiello (Il tempo si è fermato), alcuni successi (come La notte ha mille occhi) e qualche opera dimenticata. Alias Nick Beal, la loro quarta collaborazione, molto avvincente, è una variazione cupa e claustrofobica sulla storia di Faust (il soggetto originale di Mindret Lord era intitolato Dr Joe Faust) in linea con i film sulla ‘corruzione politica’ sempre più in voga nei tardi anni Quaranta (nel 1949 l’Oscar per il miglior film andò a Tutti gli uomini del re). Thomas Mitchell interpreta Joseph Foster, un ambizioso pubblico ministero che accetta l’aiuto di un tipo losco, che gli promette una folgorante carriera politica. Ma c’è un prezzo da pagare, soprattutto quando si ha a che fare con il Diavolo, alias Nick Beal. Per Farrow, cattolico devoto forse affetto da un profondo senso di colpa, il male non era una semplice metafora: aveva un corpo, una presenza e l’eloquenza di un insegnante di filosofia, incarnato da Ray Milland, che non vediamo mai entrare in scena ma semplicemente ‘apparire’, come la signora Danvers in Rebecca – La prima moglie di Alfred Hitchcock. Questo noir metafisico si concentra su un tema che permette al talento di Farrow di esprimersi con grande forza: l’uomo preso in trappola. Il film possiede inoltre alcuni elementi inquietanti e anche poetici già visti in I forzati del mare, il film che mi ha convertito a Farrow. Alias Nick Beal è stato per molto tempo irreperibile, se non in pessime copie pirata, ma ci è stata promessa una splendida copia 35mm che, insieme all’anteprima mondiale di un documentario australiano su Farrow (Hollywood’s Man in the Shadows), dovrebbe permetterci di rivisitare una carriera segnata da una grandezza sottovalutata e da un’affascinante irregolarità – una carriera che scivola a sua volta nell’ombra, e che forse ha stretto un patto con Dio o con Nick Beal.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus