Riley The Cop

John Ford

T. it.: Parigi, che cuccagna; Scen.: James Gruen, Fred Stanley; F.: Charles G. Clarke; Mo.: Alex Troffey; Int.: J. Farrell MacDonald (Aloysius Riley), Louise Fazenda (Lena Krausmeyer), Nancy Drexel (Mary Coronelli), David Rollins (Davy Smith), Harry Schultz (Hans Krausmeyer), Billy Bevan (autista di Parigi), Tom Wilson (sergente), Otto H. Fries (autista di Monaco), Mildred Boyd (Caroline), Ferdinand Schumann-Heink (Julius), Del Henderson (Giudice Coronelli), Russell Powell (Kuchendorf), Mike Donlin (imbroglione), Robert Parrish; Prod.: William Fox; Pri. pro.: 25 novembre 1928. 35mm. L.: 1813 m. D.: 66’ a 24 f/s. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Riley the Cop (1928) è interpretato da J. Farrell MacDonald, nel ruolo di un poliziotto irlandese-americano di buon cuore che, nei vent’anni trascorsi nel corpo di polizia di New York, non ha mai arrestato nessuno. La didascalia di apertura annuncia la filosofia di Riley: “Un buon poliziotto si riconosce dagli arresti che non fa”. Come tanti altri immigrati irlandesi, Riley si guadagna il rispetto nel paese adottivo vestendo l’uniforme, ma nel suo quartiere multietnico è soprattutto una figura paterna. Questa deliziosa commedia praticamente priva di intreccio anticipa lo stile disteso e basato sui personaggi che caratterizza le opere più tarde di Ford. Già regista egli stesso, J. Farrell MacDonald aveva lavorato per la prima volta con Ford nel film del 1919 A Fight for Love e continuò a collaborare con lui in venticinque film, fino a When Willie Comes Marching Home (Bill sei grande!) del 1950.
La vena anarchica irlandese di Ford (una volta il suo montatore Robert Parrish disse che “per lui odiare i poliziotti era un atto di fede”) è condivisa da Riley, che considera il lavoro della polizia una forma di attività sociale benevola e cameratesca. Quando un giovane protetto (David Rollins) del paterno ma celibe Riley si mette nei guai con la legge in Germania, il poliziotto parte per riportare il ragazzo a casa sano e salvo. Dato che siamo ai tempi del Proibizionismo, Riley approfitta dell’occasione per passare la maggior parte del tempo a far bisboccia in una birreria tedesca, dove conosce una focosa fräulein interpretata con grande brio dalla celebre attrice comica del cinema muto Louise Fazenda. I due formano presto una coppia stranamente bene assortita, e il loro viaggio di ritorno
in America con il ragazzo conduce a un divertente epilogo.
“Era una storia realmente
accaduta” disse Ford “e pensai che fosse un’idea buffa”. L’abilità con cui Ford riesce a trarre consolanti lezioni morali dal proprio aspro umorismo etnico è stata raramente
così felice come in questo film girato con destrezza. Realizzato durante la transizione al sonoro, Riley the Cop si avvale di effetti sonori e di una vivace colonna Movietone.

Copia proveniente da

Preservato con il sostegno di The National Endowment for the Arts and The Film Foundation.