SODOM UND GOMORRHA

Mihály Kertész. S.

Parte I Die Sünde (Il peccato) e parte II Die Strafe o Sühne (La punizione o Espiazione)
R.: Mihály Kertész. S. e Sc.: Ladislaus Vajda, Mihály Kertész. F.: Gustav Ucicky. Scgf.: Julius von Borsody. In.: Lucy Doraine (Mary Conway/Lia, la moglie di Lot/la regina di Assiria), Georg Reimers (Jackson Harber), Walter Slezak (Eduard, suo figlio/un orafo di Galilea), Erika Wagner (Agatha Conway, madre di Mary), Mihály Varkonyi (sacerdote, precettore di Eduard/l’angelo del Signore), Kurt Ehrle (Harry Lighton, fidanzato di Mary/Lot), Paul Askonas, Julius Szöreghi, Franz Herterich. P.: Sascha-Film.
L.: 3291 m. D.: 150’ a 18 f/s

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“[…] Certo, il precedente Intolerance s’impone come ineludibile, sia per il riferimento scenografico alla monumentale reggia babilonese (allo stesso titolo viene menzionato La moglie del faraone, 1921, di Lubitsch), sia per la compresenza di epoche diverse in uno stesso film. Peraltro Kertész era grande ammiratore di Griffith. Tuttavia ci pare che Intolerance, rispetto a Sodom und Gomorrha, sia meno una riminiscenza o un modello da seguire che un esempio clamoroso e un termine di raffronto: una sfida. Sodom und Gomorrha, allora, non è una malcelata imitazione; la sua pretesa è uguagliare e persino superare Intolerance. Quel che si dice una risposta. Vienna entra in concorrenza con Hollywood e la sfida sullo stesso terreno. Sodom und Gomorrha, questo colossal ambizioso (il più importante sforzo produttivo del cinema austriaco del dopoguerra), questo melodramma biblico che non teme l’omelia, si prende sul serio. La sfida è produttiva ma anche ideologica”.

(Michele Canosa, Cinegrafie, VI, n.9, 1996)

Il restauro

“[…] Il restauro di Sodom und Gomorrha prende l’avvio nel 1987 […]. In collaborazione con la FIAF, poterono essere localizzati in alcuni archivi frammenti di Sodom und Gomorrha. Nel 1987 anche le cineteche della Repubblica Democratica Tedesca e dell’Ungheria ci misero a disposizione i frammenti da loro conservati di questo film che contenevano parte della vicenda moderna. […] Anche con questo nuovo materiale il racconto era molto lacunoso; così vennero inseriti nel film, oltre alle poche autentiche didascalie esistenti, anche testi di raccordo. Con l’aiuto di varie critiche e materiali d’epoca, si poterono completare i frammenti lacunosi. Il film presentato nel 1987 era una sintesi dell’originale (2000m contro i 4.100 originali).

Dopo che nel 1988 la cineteca di Praga offrì all’Österreichisches Filmarchiv una copia nitrato, fino ad allora sconosciuta, di Sodom und Gomorrha, si è potuto progettare un miglioramento del primo restauro. […] Nel 1989 e 1990 è stato rielaborato ed analizzato tutto il materiale disponibile fin nei minimi particolari. Per il controllo e l’identificazione avevamo a disposizione anche alcuni manifesti del Danske Filmmuseum, riassunti del contenuto, critiche e una partitura della musica originale (compilata da Giuseppe Becce) del Deutsche Filmmuseum di Frankfurt. Dopo il necessario lavoro di montaggio, sulla copia-lavoro e sul negativo, avevo finalmente a disposizione l’ultima versione aggiornata e corretta (della lunghezza di 2745 m).

Nel giugno 1993 giunse a Vienna la notizia che la Cineteca di Bologna aveva ritrovato in Italia una copia nitrato in buono stato di conservazione di Sodom und Gomorrha. Si trattava di una copia con didascalie italiane e – questa era la particolarità – in parte colorata. Il primo esame del contenuto a Vienna rivelò che si trattava di una versione molto breve (la durata è inferiore a un’ora), lacunosa in molte parti, mancando addirittura di intere sequenze. Il materiale a disposizione conteneva però lunghe scene complete e alcune inquadrature in più rispetto alla versione 1990 di Vienna.

Il lavoro di ricostruzione è stato completato a Vienna, mentre tutti gli interventi tecnici si sono svolti a Bologna. Si è proceduto alla duplicazione della copia italiana su controtipo negativo in bianco e nero e da questo è stata tratta una copia lavoro, che è stata inviata a Vienna. Su questa base si è proceduto a rielaborare completamente la versione del 1990. Grazie all’aggiunta di molte didascalie (presenti sulla copia e ritradotte dall’italiano) molte parti sono state riorganizzate e molte scene modificate nel montaggio. La collazione di tutti i materiali disponibili ha permesso di chiarire molti punti oscuri; si è potuto, per esempio, dimostrare con certezza che la copia italiana era stata stampata dallo steso negativo nitrato (quello ritrovato a Berlino). […] Così il film è stato di nuovo rielaborato ed ora è aderente, anche allo svolgimento dell’azione, alla versione originaria in due parti.

In questo modo si è potuto arrivare a correggere certe sequenze, e la struttura del film risulta ora completamente aderente alla partitura musicale scritta da Giuseppe Becce”.

(Josef Gloger, Oesterreichisches Filmarchiv)

 

Copia proveniente da

Restauro realizzato da

PROJECTO LUMIÈRE

Restauro realizzato con il contributo del Projecto Lumière