Europa Cinemas 2015

Laboratorio di innovazione di Europa Cinemas per l’ampliamento del pubblico
Creare una domanda diversificata

Condotto da Madeleine Probst (Watershed Cinema Programme Producer in Bristol & Vice-President of Europa Cinemas) con Mathias Holtz (Programming Manager, Folkets Hus och Parker, Sweden) e Petra Slatinšek (Film Education & Kinobalon Programme Manager, Kinodvor, Ljubljana, Slovenia)

 

Per citare il compianto Peter von Bagh, che ne è stato per tanti anni il direttore artistico, “Il Cinema Ritrovato è il paradiso dei cinefili!”. Il festival è anche un evento popolarissimo che ha avuto il merito di trasmettere la passione per il grande schermo alle nuove generazioni. Il Cinema Ritrovato è la prova che il nostro patrimonio cinematografico è vivo e vegeto, qui e ora. Non potremmo sognare un luogo migliore in cui riflettere insieme al pubblico sul passato, il presente e il futuro del cinema.
Non sorprende dunque che la riunione annuale degli esercenti di Europa Cinemas qui a Bologna sia già alla sua undicesima edizione. La rete di sale – che oggi comprende 2061 schermi in 42 paesi – incide in maniera rilevante sulla diffusione e la vita dei film europei, per i quali nel 2014 sono stati staccati circa 35 milioni di biglietti.
Creare una domanda cinematografica diversificata è una grande sfida in un mercato sempre più omogeneo dominato dai marchi globali e da elevati budget di marketing.
In un festival come sempre dedicato alla storia del cinema, quest’anno ci concentreremo sul ruolo che le sale possono svolgere a livello locale e partendo dal basso per coinvolgere spettatori di tutte le età in una ricca e diversificata offerta cinematografica.
Ci ispireremo a Buster Keaton, cui sarà dedicata una proiezione in Piazza Maggiore: da lui prenderemo il piglio avventuroso, il gusto per l’innovazione, le spericolate acrobazie e la comicità impassibile, tutte qualità essenziali in tempi impegnativi. Come disse lo sceneggiatore William Goldman, “nessuno sa niente”, ma noi almeno questo lo sappiamo. Creare una fruizione del cinema adatta al ventunesimo secolo significa non aver paura di rischiare, innovare e divertirsi. Lo sconvolgimento prodotto dal digitale e la conseguente necessità di reinventare tutto sono diventati una questione centrale e una spinta a ripensare il nostro ruolo nel mondo interconnesso e multi-piattaforma di oggi.
Oggi che i film sono fruibili ovunque su una varietà di piattaforme in continua proliferazione, come possiamo mantenere alto l’interesse per la visione cinematografica collettiva, spesso depositaria del significato di un film in tutta la sua complessità? Il laboratorio di Europa Cinemas è un importante spazio di ricerca e sviluppo in cui condividere esperimenti, successi e fallimenti, elaborando insieme strategie pratiche ed efficaci con cui gestire un contesto sempre più dinamico. Attingendo a esperienze reali vissute in vari contesti nazionali e non esclusivamente nel settore cinematografico, ripensiamo e rafforziamo le nostre strategie e ampliamo le nostre reti.
Per esempio, come possiamo imparare dalle iniziative meno convenzionali come Cinema America Occupato, che porta il cinema nelle vie di Roma con le sue popolarissime proiezioni estemporanee? Come possiamo usare meglio i social network per pubblicizzare eventi contenendo i costi, magari approfittando dell’aiuto di un esperto come Marco Odasso? Come possiamo raggiungere chi (ancora) non abbiamo saputo interessare a un’offerta internazionale diversificata, e perché? Ci soffermeremo su esempi pratici di cinema – da Glasgow a Riga – che hanno saputo collaborare con i più giovani per creare offerte ed esperienze adatte alla generazione dei nativi digitali. Rifletteremo sulle esperienze delle sale, in Italia e in Slovenia, che hanno avviato sodalizi con scuole e insegnanti.
Una delle sfide sarà quella di sognare e progettare una strategia di sviluppo in sintonia con il ventunesimo secolo per il Cinema Modernissimo, storica sala bolognese la cui riqualificazione è stata promossa da Gian Luca Farinelli. Lo studio di casi particolari, come il progetto svedese Folkets Hus och Parker e le nuovissime cinque sale dell’Home arts complex di Manchester, ci offrirà suggerimenti su ciò che può essere realizzato.
Sono tempi entusiasmanti e impegnativi per le nostre sale cinematografiche, che si trovano in prima linea nell’animato dialogo con il pubblico locale e (sempre più) globale. Speriamo di riuscire anche solo ad avvicinarci a Buster Keaton nella sua capacità di entusiasmare il pubblico di ogni generazione.

Madeleine Probst