Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ sabato 2 maggio
Oggi vogliamo ricordare Carlo Mazzacurati, presidente della Cineteca di Bologna dal 2012 al 2014. In tv c’è il suo ultimo film, La sedia della felicità, e chi avesse voglia potrà rivedere sul nostro canale YouTube l’incontro con Isabella Ragonese per la prima del film al Cinema Lumière.
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LA SEDIA DELLA FELICITÀ (2014, 100 min) di Carlo Mazzacurati
[Rai Movie (canale 24), ore 12.30]
Carlo Mazzacurati raccoglie per il suo ultimo film tutte le amiche, gli amici, le attrici, gli attori di una vita di cinema, quasi fosse un ultimo saluto, ma senza malinconia, anzi, con quel tocco di leggerezza e umanità che Mazzacurati incarnava nella sua persona.
(A.R.)
Approfondimenti
L’incontro al Cinema Lumière con Isabella Ragonese, Marco Pettenello, Angelo Barbagallo, Gian Luca Farinelli, per ricordare Carlo Mazzacurati.
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QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA (The Seven Year Itch, 1955, 105 min) di Billy Wilder
[Paramount Channel (canale 27), ore 21.10]
Una torrida notte dell’estate 1955, a New York. Moglie e frugoletti al mare. Mentre gli scapoli pro tempore i Manhattan si limitano a sciamare in gruppo cacciando donne vere, il piccolo editor di cattiva letteratura Tom Ewell inventa solo per sé Marilyn Monroe, e ne nutre con cura l’immagine sontuosa, carezzevole e aliena. Rinuncia solo a darle un nome, confermandola così creatura hollywoodiana (creatura come la creature from the black lagoon, con cui lei istintivamente fraternizza) assoluta, autoreferenziale, definibile solo per tautologia: “D’accordo, ho una bionda in casa. Ho Marilyn Monroe nella doccia!” è la battuta paradossale che segnerà il punto di crisi, e la decisione di uscire dalla fantasia voluttuosa.
Tracce vistose di Quando la moglie è in vacanza sono rimaste nell’immaginario (para)cinematografico: la più celebre è lo svolazzare della gonna bianca sollevata dal soffio della metropolitana (nei due takes montati da Wilder, meno generosa e voyeuristica di quanto risulti dalle foto di scena).
Quel plissé candido è il capolavoro di Billy Travilla, capocostumista della Fox, l’uomo che veste Marilyn Monroe prima di A qualcuno piace caldo e del mago Orry-Kelly: a lui dobbiamo l’onirico raso rosa di Gli uomini preferiscono le bionde, gli occhiali di Come sposare un milionario e la triste sensualità delle calze smagliate di Fermata d’autobus.
(P.C.)
Approfondimenti
Un approfondimento da Cinefilia Ritrovata.
LUNGA VITA ALLA SIGNORA! (1987, 100 min) di Ermanno Olmi
[Rai Storia (canale 54), ore 21.10]
Dopo l’ingiusto insuccesso di Camminacammina, una grave malattia e un lungo periodo di forzata inattività, Olmi ritornò al cinema con un apologo che è anche un racconto d’iniziazione. Protagonista, infatti, è Libenzio, un adolescente figlio di contadini che, mentre frequenta la scuola alberghiera, partecipa come apprendista cameriere al grande pranzo di gala imbandito in un castello per celebrare solennemente il compleanno di una vecchissima e ricchissima signora. Gli occhi del ragazzo, dietro le lenti, assistono quindi allo spettacolo del servilismo, delle meschinità e delle ipocrisie di politici, finanzieri e industriali che formano la corte della vecchia signora velata di nero, figura allegorica che nel suo silenzio allude al cinismo e all’arroganza del potere. Evocando un’atmosfera greve e inquietante, Olmi rappresenta con icastico sarcasmo i rituali, i giochetti, le dinamiche e l’assenza di pietà e dignità di un universo emblematico. La fuga di Libenzio, all’alba e all’aria aperta, è la scelta morale suggerita da Olmi alle nuove generazioni. Leone d’argento alla Mostra di Venezia dell’87.
(R.C.)
Approfondimenti
Scheda con dati tecnici e artistici del film e le recensioni di Ermanno Comuzio e Stefano Boni; analisi del film a cura di EDAV – Educazione Audiovisiva; intervista a Ermanno Olmi per la presentazione del film alla Mostra di Venezia.
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PAURA D’AMARE (Frankie and Johnny, 1991, 117 min) di Garry Marshall
[La7 (canale 7), ore 21.15]
Lui è Al Pacino, lei è Michelle Pfeiffer. Lui, vitale e compulsivo, è appena uscito di prigione; lei, scontrosa nella sua solitudine, ha alle spalle un matrimonio sbagliato e altre delusioni. Lei lavora come cameriera in un diner, lui trova posto lì come cuoco. Sono entrambi bellissimi, l’appannamento del glamour in chiave ‘gente comune’ li rende più sexy. Lui s’innamora, e infine attrae lei nel chiaro di luna del suo amore (Frankie & Johnny in the Clair de Lune è la pièce di Terrence McNally da cui il film è tratto, cerchiamo di dimenticare l’orrendo titolo italiano). Volti e voci d’un ristorante-melting pot, strade della lower Manhattan, un piccolo appartamento con vista sull’alba della città (bella fotografia urbana di Dante Spinotti). Garry Marshall aveva diretto l’anno prima Pretty woman, strepitoso successo: questo film ne è il calco e l’opposto, là una sonora mascherata del gusto anni Ottanta, qui un sommesso allestimento di accordi sentimentali (Roy Orbison vs Debussy). È forse il ruolo più bello di Michelle Pfeiffer. Scrisse il Los Angeles Times: “Paura d’amare vi piacerà molto, e il mattino dopo ve ne pentirete un po’”. C’è chi non s’è pentito per niente.
(P.C.)
Approfondimenti
La storia del film sul catalogo AFI; recensione di Janet Maslim sul “New York Times” e una nota di Simone Emiliani su “Sentieri selvaggi”; un profilo-ricordo di Garry Marshall.
ACROSS THE UNIVERSE (2007, 131 min ) di Julie Taymor
[La7(canale 7), ore 23.20. Disponibile anche in streaming su TimVision e Chili]
Take a sad song and make it better. Julie Taymor prende alla lettera il metaforico invito al riciclaggio dei Fab Four e ne saccheggia con spirito post-modern e ultra-pop melodie e parole (ottimamente riarrangiate e reinterpretate dai protagonisti) per rappresentare in chiave di musical la storia d’amore fra due ragazzi dai nomi indiscutibilmente beatlesiani, Jude e Lucy. Sullo sfondo l’effervescente America della metà degli anni Sessanta, tra contro-cultura antimilitarista e creatività psichedelica, in un melting pot caleidoscopico di onirismo lisergico, immagini di repertorio, animazione da videoclip, citazionismo sfrenato, continui espliciti ammiccamenti all’insuperabile modello di Hair. E alcuni cammei d’eccezione, fra cui Bono Vox e Joe Cocker nei panni di un pappone ubriaco che canta Come Together.
(A.C.)
Approfondimenti
Antologia della critica italiana; sul casting del film; dietro le quinte; Julie Taymor ospite di “The Oprah Show”; la colonna sonora su “Spotify”.