14/04/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ mercoledì 15 aprile

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Da Shanghai a Chinatown, c’è molto Oriente – e due grandi autori come Ang Lee e Michael Cimino – in questa cinquina di mercoledì 15 aprile. Si passa poi dalla California, con Clint Eastwood, per arrivare in Francia, con la “strana coppia” Varda / JR, e infine tornare in Italia, sull’Altopiano di Asiago durante la Prima guerra mondiale, con Ermanno Olmi.

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L’ANNO DEL DRAGONE (Year of the Dragon, 1985, 134 min) di Michael Cimino
[Iris (canale 22), ore 10.45]

Chi l’ha visto non ha più dimenticato l’attico della giornalista eurasiatica Ariane, con le immense finestre ad arco sull’alba azzurra di Manhattan. Eravamo negli anni Ottanta, e sotto brulicava la corrotta Chinatown. Ancora smilzo, Mickey Rourke era un poliziotto polacco duro e fragilissimo. Il melting pot di cui s’impasta l’America raramente ha avuto una rappresentazione così disincantata, lirica e vitale. Cinque anni dopo la grandeur maledetta dei Cancelli del cielo, Michael Cimino firma (e scrive insieme a Oliver Stone) un romanzo metropolitano d’amore e di guerra, di glamour e di sangue, splendidamente raccontato e fotografato.
(P.C.)

Approfondimenti

Recensione di Gualtiero De Marinis su “Cineforum”; un’analisi su “Cinephilia & Beyond” e una ricostruzione delle controversie intorno al film; la critica americana divisa: entusiasta, tiepida, fredda; Alberto Barbera presenta il film alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; biografia del regista sull’Enciclopedia del cinema Treccani.

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CORAGGIO, FATTI AMMAZZARE (Sudden Impact, 1983, 117 min) di Clint Eastwood
[Iris (canale 22), ore 13.20]

Che vi piaccia più all’italiana, Coraggio, fatti ammazzare, o all’americana, Go ahead, make my day, il leitmotiv di questo quarto capitolo della saga di Harry Callaghan vale da solo la visione del film. Ma naturalmente l’opera di Clint Eastwood è piena di invenzioni geniali degne dell’adagio poco amichevole che Callaghan rivolge ai malcapitati: la sequenza al ristorante, l’agguato subito dal nostro eroe, la caccia al nemico nella grande giostra… L’idea di fondo (e impossibile da condividere), sulla legittimità della giustizia fai da te, non è per nulla velata: prendiamola come un ottimo stratagemma di sceneggiatura!
(A.R.)

Approfondimenti

Una lettura dal “New Yorker”.

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TORNERANNO I PRATI (2014, 80 min) di Ermanno Olmi
[Rai Movie (canale 24), ore 00.45]

Viene facile usare la parola ‘guerra’ per descrivere il nostro presente, ma rispetto alle pur drammatiche ore che stiamo vivendo, la guerra possiede una spietata premeditazione, un’umana pianificazione, che la nostra battaglia attuale non ha. E nessuna guerra è stata tanto “grande” quanto il primo conflitto mondiale: come peso dell’inutile carneficina, come stupidità dell’(in)umane gerarchie. Per l’ultimo capolavoro della sua carriera, Ermanno Olmi sceglie i ricordi e i racconti del padre bersagliere, filtrati attraverso la letteratura che quella guerra (e tutte le guerre) ha cercato di raccontare, da De Roberto (riferimento dichiarato) a Lussu e Remarque, da Rigoni Stern a Buzzati. Un’ora in una trincea immersa nella neve e abitata da ombre grigie che sembrano sul punto di scomparire, priva della feroce ironia del Monicelli della Grande guerra o del furore ideologico di Uomini contro di Rosi ma piena di rassegnata disperazione. E quel titolo, “torneranno i prati”, che è sì una speranza, un pensiero di rinascita dopo un inverno fatto solo di freddo e di silenzio, ma anche la consapevolezza che gli uomini, per pacificare gli animi e nascondere il dolore, dimenticano troppo in fretta.
(G.D.S.)

Approfondimenti

Intervista a Ermanno Olmi sul film per Tv2000 e agli interpreti su Coomingsoon.it.
Inoltre la cartolina della Cineteca di Bologna sul film.

 

LUSSURIA – SEDUZIONE E TRADIMENTO (Lust, Caution, 2007, 157 min)
di Ang Lee
[Cielo (canale 26), ore 1]

Shanghai, fine anni ’30, durante l’occupazione giapponese. Una studentessa appassionata di teatro, legata ad un membro della resistenza, finge di essere una ricca signora per sedurre e intrappolare un collaborazionista. Ma il gioco di finzioni dovrà attendere un secondo tempo e pericolose complicazioni. Ang Lee definisce se stesso “un falso cinese a Taiwan che vive come uno straniero negli Stati Uniti”, quindi doveva essere fatalmente affascinato dal racconto di Zhang Ailing che narra un’intricata partita di simulazioni e molteplici identità, di cui la regia sottolinea la dimensione sensuale e carnale. Leone d’oro alla Mostra di Venezia del 2007, è impreziosito (forse anche troppo) dai sofisticati luminismi della fotografia di Rodrigo Prieto.
(R.C.)

Approfondimenti

Antologia della critica italiana sul film e una video-intervista ad Ang Lee (in inglese).
Il sito ufficiale del film.

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VISAGES, VILLAGES (2017, 89 min) di Agnès Varda e JR
[Disponibile su Now TV]

Quando ho visto Visages Villages sono stato percorso da una gioia e da una energia che raramente il cinema, oggi, riesce a trasmettermi. Credo che una delle ragioni sia proprio la sua natura plurale di questo film, realizzato da due artisti felici d’incontrarsi e di essere, tra loro, così diversi, interpretato da persone sempre meno raccontate, donne e  uomini della provincia, eroi della vita quotidiana; un’opera che è, al contempo, documento e finzione, cioè, nella sua forma più alta e fragile, cinema; racconto per immagini e suoni, dove il genio e la vita di Agnès Varda sono in instabile equilibrio con il talento di JR che sa trasformare la vita in opere di arte condivisa. La felicità dei loro incontri ci contagia, perché mai come oggi sentiamo l’arte contemporanea lontana dalla nostra vita quotidiana e il lavoro di JR e Agnès nella sua – solo apparente semplicità – ce la fa sentire nuovamente e concretamente vicina, infondendoci speranza nel futuro del cinema e di noi esseri umani.
(G.L.F.)

Approfondimenti

Lo speciale per ‘Il Cinema Ritrovato al cinema’ con interviste a JR e Agnès Varda e un’antologia critica; approfondimenti su Cinefilia Ritrovata.it.
Lezioni di cinema di Agnès Varda: al Cinema Ritrovato con Peter von Bagh e al Louvre con Serge Toubiana (in francese); l’Oscar alla carriera alla Varda nel 2017 introdotto da Angelina Jolie.

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Selezione titoli, commenti e approfondimenti a cura di Alessandro Cavazza, Roberto Chiesi, Paola Cristalli, Gianluca De Santis, Gian Luca Farinelli e Andrea Ravagnan.