30/03/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ martedì 31 marzo

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Sul fronte nostrano: un cult di satira politica firmato da Sergio Corbucci (al motto “Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio”) e interpretato, tra gli altri, da un superlativo Totò, un “colpo grosso” all’italiana diretto da Risi e un musicarello ante litteram. In prima linea sul versante internazionale, un tesoro wilderiano da riscoprire e una trasposizione cinematografica di un bestseller letterario che ci parla, con grande attualità, della vita di condominio.
Questa la cinquina che vi proponiamo su martedì 31 marzo (e la mattina di mercoledì):

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OPERAZIONE SAN GENNARO
(1966, 98 min) di Dino Risi
[Rai Movie (canale 24), ore 10.40]

Otto anni dopo I soliti ignoti di Mario Monicelli, il film che ha cambiato un genere, quello dei caper movie, dei film sul colpo grosso, trasformando i ladri, da geni del crimine, in disperati privi di qualità, Dino Risi tenta un aggiornamento. Cambia Location, da Roma a Napoli, inserisce una connection americana per aprirsi al mercato internazionale e passa al colore. Il risultato è una commedia ladresca super divertente, dove Napoli, con i suoi vicoli, le sue facce, le sue canzoni, la sua unicità, diventa protagonista di ogni sequenza. Non amato dalla critica, adorato dal pubblico. È uno di quei casi dove si può dire che il pubblico aveva ragione!
(GL.F.)

Approfondimenti

La scheda del film in occasione della proiezione in Piazza Maggiore nel 2016.

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CERASELLA (1959, 104 min) di Raffaello Matarazzo
[Rai Movie (Canale 24), ore 19.20]

In principio, “Cerasella” è una canzone napoletana portata al successo da Gloria Christian e Wilma De Angelis nel 1959: “Con un bacio e uno schiaffone sei ciliegia e sei limone”, dice un verso che traduciamo dalla madrelingua partenopea. Il ritratto di una giovinetta scostante e irresistibile (la giovanissima Claudia Mori), che nelle mani di Raffaello Matarazzo diventa una spigliata commedia baciata dal sole della costiera amalfitana. Il gigante del melodramma lacrimevole italiano (da Catene in poi) dimostra con questo film un’agilità e una freschezza di racconto sorprendenti, chiara dimostrazione di un talento puro al di là dei generi. Gioca pure d’anticipo sul “musicarello”, che di lì a poco imperverserà sugli schermi italiani.
(A.M.)

Approfondimenti

Storia di una canzone; il critico Jean-François Rauger presenta la retrospettiva Matarazzo alla Cinémathèque Française.

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IL RICCIO (Le hérisson, 2009, 99 min) di Mona Achache
[Rai 5 (canale 23), ore 21.00]

La regista franco-marocchina Mona Achache (classe 1981), non ancora trentenne, ha dimostrato di avere la giusta dose di coraggio e talento, realizzando il suo primo lungometraggio a partire da una libera trasposizione del bestseller letterario, L’eleganza del ricco di Muriel Barbery. Tenendo conto che si era invaghita del soggetto ben prima che il romanzo diventasse un successo mondiale, come spesso accade, non sono mancati i confronti (utili?) tra l’opera letteraria e quella cinematografica; e, da copione, l’autrice del libro ha disconosciuto totalmente il film. In tempi di forzata solitudine o di forzata convivenza in spazi angusti, questo film si rivela prezioso. Attraverso l’interpretazione di due attrici straordinarie, Josiane Balasko nel ruolo della misteriosa portinaia e Garance Le Guillermic, nei panni di Paloma, un’adolescente problematica di estrazione borghese, il film ci racconta l’esistenza di persone che hanno trovato un porto sicuro, lontano dalla pressione della nostra spietata società, nell’isolamento volontario.

(M.Z.)

Approfondimenti

La recensione di Cinematografo.it; l’intervista alla regista e alle due attrici protagoniste

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BACIAMI, STUPIDO (Kiss me, stupid, 1964, 125 min) di Billy Wilder
[Tv2000 (canale 28), ore 21.10]

Commedia di scomposizione e ricomposizione coniugale in una piccola città alle soglie del deserto, due case, una stazione di servizio, un locale un po’ losco. Lavorazione complicata: Peter Sellers lascia dopo quattro settimane per un attacco cardiaco, sostituito in corsa dal divo televisivo Ray Walston. La girandola immoralista di equivoci e tradimenti produce scandalo (con intervento censorio preteso dalla chiesa cattolica americana), ma non successo. Billy Wilder non amava il film, che invece è pieno di tesori: il bianco e nero sfumato e claustrofobico di Joseph LaShelle, la sfacciata scenografia domestica di Alexander Trauner (cucine, docce, cactus, colli di bottiglia), l’ombelico scintillante di Kim Novak. Un’altra partita a quattro, un design for living che s’affaccia confuso alla modernità: nell’invadenza del doppiosenso (tutto si svolge a Climax, Nevada), il film sembra lontanissimo da Lubitsch, eppure quel magistero continua a lavorare nel profondo. E Dean Martin che fa Dean Martin è un piacere che vale doppio.
(P.C.)

Approfondimenti

La storia del film su AFI Catalog; le recensioni d’epoca di Tullio Kezich e del New York Times; la commedia di Anna Bonacci L’ora della fantasia (1944), da cui è liberamente tratto il film di Wilder.
Inoltre: quando Peter Sellers non fece Baciami stupido. 

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Dalla prima mattina di mercoledì 1° aprile

GLI ONOREVOLI (1963, 98 min) di Sergio Corbucci
[Rai Movie (canale 24), ore 6.50]

Un cast all-star per questo affresco di satira politica che copre tutto lo specchio possibile dell’Italia dei primi anni Sessanta, contemplando, oltre alle formazioni che hanno fatto la storia del nostro Paese, anche quei partiti-meteora, presto dimenticati. Com’è facile immaginare, nessuno ne esce pulito, ma quel che conta è lo stato di grazia della schiera d’attrici e attori raccolti: iniziamo, per galanteria e non solo, da Franca Valeri e, passando per Peppino De Filippo, Walter Chiari, Aroldo Tieri, Gino Cervi, arriviamo all’ennesimo superlativo Totò, che con la sua litania “Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio” ha stampato questo film nella memoria di generazioni.
(A.R.)

Approfondimenti

La puntata del Cinema alla radio della trasmissione di Radio 3 Hollywood Party, dedicata al film.

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Selezione titoli, commenti e link approfondimenti a cura di Paola Cristalli, Gian Luca Farinelli, Andrea Meneghelli, Andrea Ravagnan e Michela Zegna.