Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ lunedì 23 marzo
Nuova settimana di consigli di visione dai palinsesti televisivi (e dal catalogo dei distributori online) a cura della Cineteca di Bologna.
Partiamo con le proposte di lunedì 23 marzo:
L’ESORCISTA – VERSIONE INTEGRALE (The Exorcist, 2000, 131 min) di William Friedkin
[Iris (canale 22), ore 21.00]
Più che un film, un fenomeno che ha segnato un’epoca, non soltanto per l’immenso successo e la nascita di un filone filmico tutt’ora attivo, ma per lo shock che provocò sul pubblico. La regia di Friedkin ha calibrato il climax con estrema abilità anche nel crescendo degli effetti (di Dick Smith e Rick Baker), facendo dimenticare i limiti della sceneggiatura (di William Peter Blatty, autore del bestseller che l’ha ispirato). Il bergmaniano Max Von Sydow è il vecchio esorcista.
(R.C.)
Approfondimenti
Recensione di Pauline Kael uscita originariamente su The New Yorker, 7 gennaio 1974; intervista a Friedkin all’International Film Festival di Dallas nel 2013; il regista consiglia: Friedkin sceglie i migliori film da vedere in DVD.
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PRONTI A MORIRE (The Quick and the Dead, 1995, 103 min) di Sam Raimi
[Rai Movie (canale 24), ore 21.10]
Il pubblico infantile (a prescindere dal dato anagrafico) non ha tutti i torti se vive l’intreccio di un film western come una premessa necessaria al momento che davvero conta: il duello finale. Sam Raimi, per farci contenti, muove all’assalto del genere con l’approccio parodistico e bulimico che gli riesce meglio: facciamo un film che sia un duello potenzialmente infinito, spostando sempre più in alto l’asticella del grottesco. In quanto al resto, una storia per riempire i buchi la troviamo. Le star di Hollywood che rendano la giostra più gustosa anche. Il western è davvero morto? Nel dubbio, crivelliamolo di colpi.
(A.M.)
Approfondimenti
Intervista a Sam Raimi e recensione di Peter Travers (10 gennaio 1995).
Curiosità (a tema) per cinefili: il motivo per cui il primo che estrae la pistola ha sempre la peggio.
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Una proposta per cinefili nottambuli:
HEART OF A DOG (2015, 75 min) di Laurie Anderson
[Sky Arte, ore 3.50]
Comincia con un’animazione di ‘sé stessa sognata’ il film di Laurie Anderson, e prosegue con un collage di materiali d’archivio e fotografie dell’amata Lolabelle, riprese dal punto di vista della cagnetta sulle strade di New York, alberi e cieli spiati attraverso filtri granulosi.
Affidandosi al flusso di coscienza, Anderson tesse una tela intima e lieve sul senso della perdita e della sua elaborazione, alternando liberamente immagini di con Lolabelle, epifanie legate all’infanzia e alla morte di sua madre, passando per il Libro tibetano dei morti, Kierkegaard, e l’11 settembre. Dedicato al compagno di vita Lou Reed scomparso nel 2013.
(C.C.)
Approfondimenti
Charlie Rose intervista Lou Reed e Laurie Anderson (con Lolabelle); recensione di Matteo Marelli per Cineforum, 12 settembre 2016; Dog Factory, film Edison di Edwin S. Porter del 1904 (dalla Library of Congress); Guardian Culture: proiezioni aperte ai cani nei cinema di Londra.
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Fuori orario, dal catalogo Netflix:
DOGMAN (2018, 102 min) di Matteo Garrone
Ispirandosi liberamente al truce fattaccio di cronaca nera del “delitto del canaro”, Matteo Garrone ritrova la vena dell’Imbalsamatore e racconta una storia di marginalità esistenziale ambientata negli spazi degradati e allucinati di Villaggio Coppola, riflesso del degrado di un intero paese.
(R.C.)
Approfondimenti
Recensione del film di Paolo Mereghetti e intervista a Matteo Garrone.
Dal profilo Facebook del regista: intervista a Matteo Garrone e Marcello Fonte.
Su Cinefilia Ritrovata, dal Cinema Ritrovato 2018, intervista a Marcello Fonte ed Edoardo Pesce.
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Segnaliamo poi nel palinsesto della prima mattina di martedì 24 marzo:
L’AUDACE COLPO DEI SOLITI IGNOTI (1959, 95 min) di Nanni Loy
[Rai Movie (canale 24), ore 6.25]
Realizzare il sequel di uno degli archetipi della commedia all’italiana: questo sì che è un audace colpo! Come a Mario Monicelli, nel primo film, qui i divini sceneggiatori Age & Scarpelli si uniscono al regista Nanni Loy, dando ritmo serrato alla vicenda ed eccezionale brillantezza alla banda dei soliti ignoti, orfana del nume tutelare Totò, ma arricchita da un Nino Manfredi padrone della scena al fianco di Vittorio Gassman. Alcune battute sulle rivalità tra romani e milanesi, tra romanisti e laziali sono poi nel lessico famigliare di chiunque abbia nel cuore l’età dell’oro della nostra commedia.
(A.R.)
Approfondimenti
Un podcast di RaiPlayRadio dedicato al film; trama e manifesto originale sul sito della Cristaldi Film.
Dalla banca dati della censura cinematografica, scopriamo che il film ha subìto un lieve taglio. La pellicola è approvata: “a condizione che venga soppressa la scena in cui Peppe e Floriana di abbracciano sul letto”. Ecco qui il Visto di censura.
Infine, la Roma di oggi a confronto con i luoghi dove è stato girato il film.
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