Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ lunedì 20 aprile
Ci avviciniamo alla Liberazione con il monumentale affresco di Bernardo Bertolucci (una vera e propria maratona su Sky in prima e seconda serata con i due Atti del film). La Radiotelevisione svizzera propone l’Ettore Scola della Terrazza (e per chi non prendesse il canale, il film è anche su YouTube e Google Play), così come Giovani, carini e disoccupati, cult movie generazionale, in notturna su Premium Cinema. Due segnalazioni dalle piattaforme: Cena con delitto e Il buco.
p
NOVECENTO (1976, 155 min) di Bernardo Bertolucci
[Sky Cinema Collection (canale Sky 303), ore 21.15]
Realizzato da Bernardo Bertolucci nel 1976, il film, diviso in due Atti, si apre all’alba del Novecento e intreccia le sue vicende fino alla Liberazione, il 25 aprile 1945: un film che oggi racconta da lontano ideali e ideologie che appaiono sepolte, e che forse oggi più che mai hanno bisogno di una riflessione che si rinnovi a partire dalla memoria, una memoria che un film come Novecento conserva e riporta allo spettatore di oggi con un coinvolgimento emotivo di rara intensità. Una storia raccontata in Emilia, luogo-simbolo delle lotte socialiste e dell’antifascismo: un’Emilia che diventa parte per il tutto di una grande utopia internazionale. Una bellezza, quella del paesaggio emiliano arcaico e delle sue ambientazioni contadine, che si intreccia con quella di un cast straordinario di attrici e attori, dai protagonisti Robert De Niro e Gérard Depardieu a Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Laura Betti, Donald Sutherland, fino a Burt Lancaster.
(A.R.)
Approfondimenti
L’approfondimento dal sito del Cinema Ritrovato.
p
LA TERRAZZA (1980, 150 min) di Ettore Scola
[RSI LA1 (Radiotelevisione svizzera), ore 23.50; disponibile anche su YouTube e Google Play]
Sulla terrazza di un ricco appartamento romano si ritrova l’acquario della bella società del cinema, del giornalismo e della politica. Dallo sceneggiatore (Trintignant) al parlamentare comunista (Gassman), dal produttore (Tognazzi) al giornalista (Mastroianni), sono tutti in crisi, vittime delle proprie velleità, insincerità, egoismi, debolezze o del paludoso ambiente di lavoro (il funzionario RAI di Serge Reggiani). Graffiante, incisivo gioco al massacro di un’Italia fallimentare di fine decennio (il successivo sarà peggiore). Sceneggiatura splendida di Age e Scarpelli (premiata a Cannes), regia magistrale, caustica e complice al tempo stesso, interpretazioni da antologia. Il pubblico reagì tiepidamente, la critica (bersaglio di ironia salace nel film stesso) anche.
(R.C.)
Approfondimenti
Antologia della critica dell’epoca; video-interviste a Ettore Scola sul film; sul set del film.
p
GIOVANI, CARINI E DISOCCUPATI (Reality Bites, 1994, 99 min) di Ben Stiller
[Premium Cinema, ore 5.15; disponibile anche su YouTube e Google Play]
C’è stato un tempo in cui questo era il mio film preferito. E non passava settimana senza che io e le mie amiche lo noleggiassimo al Blockbuster per poi guardarlo recitandone tutte le battute a memoria… Era impossibile non immedesimarsi in uno dei quattro protagonisti alle prese con la realtà della vita dopo il college. La paura dell’AIDS, l’omosessualità, gli amici scelti e le famiglie imposte, una dieta equilibrata tra caffè e sigarette, e la ricerca del proprio posto in un mondo niente affatto ideale. A questo basta aggiungere una colonna sonora magnifica (e una memorabile scena sulle note di My Sharona), Ethan Hawke nei panni del ragazzo che tutte noi avremmo voluto avere (NdR per gli uomini: di una bellezza quasi crudele, cinico e intelligente, e del tutto inafferrabile), l’inverno del nostro scontento, un pizzico di ironia… ed ecco il perfetto ritratto di quella che veniva definita Generazione X. Forse, ripensandoci, è ancora il mio film preferito.
(R.M.)
Approfondimenti
Colonna sonora del film (rigorosamente su musicassetta); Tribeca Film Festival – reunion del cast per il 25° anniversario del film.
p
Dai cataloghi delle piattaforme online:
CENA CON DELITTO – KNIVES OUT (2019, 139 min) di Rian Johnson
[Disponibile su Sky Primafila]
È il classico giallo “all’inglese” dove la verità sarà scoperta grazie alle deduzioni dell’investigatore. Come il genere impone è un film corale, con un cast eccezionale, un grande castello come scenografia e una ricca famiglia di parenti serpenti in cui tutti sono possibili colpevoli. Ma, c’è un ma. Tutto è destinato a scomparire, meccanismo narrativo, trappole, scenografie e cast, di fronte ad un immenso Daniel Craig che si diverte a prendersi in giro, a prendere in giro il suo personaggio e a sovvertire ogni cliché. Se lo vedete doppiato perdete il 50% della sua performance. Personalmente trovo il Bond di Craig, una delle più belle sorprese del cinema contemporaneo, ma vedendolo in questo film viene il dubbio che l’attore britannico debba ancora farci scoprire quello che sa fare.
(GL.F.)
Approfondimenti
Recensioni su “Cineforum”, “Time” e “IndieWire”; approfondimento su “Cinefilia Ritrovata”; una guida ai personaggi e sospettati del film; dietro le quinte; l’all-star cast al Toronto Film Festival.
p
IL BUCO (El hoyo, 2019, 94 min) di Galder Gaztelu-Urrutia
[Disponibile su Netflix]
Nell’essenzialità della messa in scena il film di debutto dello spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia è un viaggio nelle viscere dell’umanità, e un concentrato di rimandi interni ed esterni al cinema. C’è molto The Cube in questa prigione verticale (buco/cubo, il titolo italiano ne è addirittura un anagramma… coincidenze?) in cui il protagonista e i suoi malcapitati compagni si risvegliano, chi per colpe da scontare, chi per scelta esistenziale. Presenti in sottotraccia un tributo al capostipite della verticalità polarizzata, Metropolis, e una convergenza squisitamente pasoliniana tra le delizie culinarie che attendono gli ospiti dei piani alti e le tavole imbandite di nulla ed escrementi dei piani bassi. Attorno ad alcuni personaggi, poi, aleggiano atmosfere lynchiane da Loggia Nera.
I rimandi letterari sono numerosi: il nostro contemporaneo Zeno Cosini entra nel Buco per smettere di fumare, armato di un poderoso Don Chisciotte della Mancia, per passare il tempo della clausura; il senso di ineluttabile caduta che si respira tra le mura del Buco è tipicamente kafkiano (c’è anche una temibile Amministrazione che tutto governa), e ci si può perfino illudere di beckettiana speranza in un senso ultimo, in un dio. In realtà a regnare nel Buco, escatologicamente, è il caso: ogni mese ci risveglia in un livello diverso, e da qui l’angosciosa spirale dell’attesa (e della violenza).
Ma il riferimento forse più intrigante è all’universo videoludico, come suggerito dal titolo internazionale, The Platform. E non è solo una questione di livelli! Gli appassionati di videogiochi apprezzeranno molto il rimando a Portal: “la panna cotta è il messaggio” si dirà a un certo punto nel film ma, ricordiamocelo, “The cake is a lie”.
Raccomandato agli stomaci forti.
(M.L.)
Approfondimenti
La lettura critica su “Cinefilia Ritrovata”; la conferenza di presentazione del film alla presenza di Galder Gaztelu-Urrutia al Torino Film Festival; l’intervista al regista su “il manifesto”.
Alle origini di Portal su Player.it; su Urbandisctionary.it, “The cake is a lie” nello slang.
p