28/03/2020

Fuori Cinema | Film in TV (ma da vedere) _ domenica 29 marzo

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Quattro proposte dai palinsesti televisivi domenicali e un consiglio sulla prima mattina di lunedì:

UN SACCO BELLO (1980, 97 min) di Carlo Verdone
[Cine34 (canale 34), ore 17.20]

Figlio di Mario, grande studioso della storia del cinema, Carlo Verdone si diploma in regia al CSC, ma sarà il successo televisivo dei suoi personaggi, nella trasmissione di Rai1 Non Stop, a farlo notare a Sergio Leone, che attendeva l’inizio delle riprese di C’era una volta in America, e che decise di farlo esordire come attore e regista. È totalmente un film di Verdone, ma c’è anche molto Leone, gli sceneggiatori Benvenuti e De Bernardi, Morricone, il suo scenografo, Carlo Simi, e l’attore Mario Brega. Una delizia.
(GL.F.)

Approfondimenti

Intervista a Carlo Verdone in occasione dei 40 dall’uscita del film.

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EYES WIDE SHUT (1999, 153 min) di Stanley Kubrick
[Iris (canale 22), ore 21.00]

Immaginate (è questo più che mai il momento di farlo) di tornare agli inizi di settembre del 1999 e di essere in una grande città europea, Parigi per esempio. È appena passata la mezzanotte e i cinema stanno per chiudere. Domani sarà il gran giorno. Uscirà l’ultimo film di Kubrick – scomparso il 7 marzo dello stesso anno – Eyes Wide Shut. Ma voi lo vedrete in anteprima. Un gruppo di temerari di un cinema vicino a Les Halles farà una proiezione notturna, a porte chiuse, e voi sarete tra i fortunati. Sogno o realtà? Il quesito che ci lascia in eredità il grande regista è proprio questo. Ma per scoprirlo, bisogna entrare nella tana del Bianconiglio.
(M.Z.)

Approfondimenti

Recensione su Rolling Stone Italia; approfondimenti per giovani ricercatori.

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PACIFIC RIM (2013, 131 min) di  Giullermo Del Toro
[20 (canale 20), ore 21.05]

Questa recensione è a quattro mani. L’ho scritta assieme a mio figlio Giovanni (12 anni). Il film lo abbiamo visto assieme, uniti dalla comune passione per i robottoni. Siamo d’accordo su questo: la trama funziona bene, ma i punti davvero forti sono altri. Botte da orbi, effetti speciali fighissimi, l’originalità nel design delle macchine da guerra (ci sono venute in mente le armature medievali). L’idea dei piloti che combattono in sincrono tramite connessione neurale ci ha convinto in pieno. Si vede che ha una lunga tradizione alle spalle, ma non per questo possiamo definirlo un film nostalgico. Consigliatissimo anche il sequel.
(A.M.)

Approfondimenti

Una sorta di enciclopedia per fan; una bella recensione in francese.

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CASINÒ (1995, 178 min) di Martin Scorsese
[Cielo (canale 26) 21.15]

Impetuoso, debordante, brutale, elegante e selvaggio, Casino è una corsa di tre ore sulle montagne russe, un’immersione in apnea nel genio di Martin Scorsese che qui si manifesta allo stato puro. Perché tutti i tratti distintivi del suo stile – la sceneggiatura pirotecnica, la voce fuori campo, l’iperrealismo della narrazione, il montaggio forsennato (in pellicola!) di Thelma Schoonmaker – concorrono magistralmente al racconto e alla creazione di un mondo e di una visione. Anche la parabola, popolata da un gigantesco cast di protagonisti e comprimari, è quella scorsesiana classica: dalla vertiginosa scalata al successo — tra delirio di onnipotenza, fiumi di denaro e cocaina — alla discesa inesorabile tra i dannati, in un vortice di dipendenza, autodistruzione e morte. Come per Jake La Motta: “They had everything. In the end, they fucked it all”. 
(C.C.)

Approfondimenti

Martin Scorsese intervistato da Charlie Rose; “Casino: The True Story Behind the Mob Classic” – il making of.

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Segnaliamo sulla prima mattina di lunedì 30 marzo:

LA SPIAGGIA (1954, 100 min) di Alberto Lattuada
[Rai Movie (canale 34), ore 8.25]

“È un film nella convenzione ottocentesca delle puttane sante assunte nel cielo del neorealismo. La puttana di questo film è finalmente una puttana e basta. In incognito, perché la sua bambina ha bisogno di mare, scoprirà che le sue vicine d’ombrellone sono più puttane di lei” (Tatti Sanguineti, nel volume dedicato al film edito dalla Cineteca di Bologna). Sotto la patina bonaria della commedia di (e in) costume, Lattuada – coadiuvato da un terzetto di formidabili sceneggiatori come Rodolfo Sonego, Luigi Malerba e Charles Spaak – imbastisce una pungente satira del falso perbenismo borghese e del filesteismo nell’Italia del boom. Il succinto due pezzi indossato da Valeria Moriconi sotto la doccia (e forse qualche malcelato riferimento al coevo scandalo Montesi) provocò un’interrogazione parlamentare democristiana.
(A.C.)

Approfondimenti

La pagine del sito Italia Taglia sulla vicenda censoria del film; analisi e storia del film di Claudio Camerini dal ‘Castorino’ su Alberto Lattuada; il racconto del film nel programma radiofonico Come ridevano, i racconti di Rodolfo Sonego a cura di Tatti Sanguineti; un breve profilo del regista di Goffredo Fofi.

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Selezione titoli, commenti e link approfondimenti a cura di Alessandro Cavazza, Cecilia Cenciarelli, Gian Luca Farinelli, Andrea Meneghelli e Michela Zegna.