29/06/2018

Dizionario per critici cinematografici e altre figure velleitarie

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Quella che all’inizio del Festival ci sembrava solo una suggestione, è diventata una necessità. Abbiamo deciso di raccogliere le parole e le espressioni del gergo cinematografico giovanile e non, per venire incontro a tutti coloro che hanno la malaugurata ambizione di diventare critici, blogger, storyteller del cinema.

Speriamo che questo documento possa essere una guida da consultare ogni volta che non saprete cosa dire di un film o di un regista. Speriamo possa darvi l’illuminazione quando intorno è tutto buio. Insomma, vi proponiamo una via di mezzo tra la Bibbia del Cinema e il menù dell’allyoucaneat giappocinese.

Buona lettura!

  1. Atmosfera onirica: Ottimo per contesti non rigorosamente realistici, non è necessario che il protagonista si addormenti tre volte su quattro nel corso del film. Ma se c’è di mezzo un sogno e nel sogno ci sono dei nani assassini, suggeriamo la variante: echi lynchiani   
  2. Carrellate contemplative: se nel corso della proiezione vi si è appesantita la palpebra, ma siete comunque riusciti a rimanere svegli.
  3. Colori pastello: quando tutto vi sembra un po’ pallido e annacquato.
  4. Devastante: film che vi è piaciuto.
  5. Disturbante: film che vi è piaciuto con sesso e sangue in rapida successione.
  6. Epifanie sonore: il termine epifania è un jolly e un cinema privo di epifanie è uno spettacolino becero. Va bene con tutti gli aggettivi legati alla sfera sensoriale: l’epifania può essere visiva, tattile – se le densità filmiche sono particolarmente spesse – e olfattiva, se da qualche parte in sala c’è della mortadella.
  7. Fottuto genio: per i grandi registi, quelli con un talento innato, che hanno ricevuto un dono dal Signore.
  8. Genio fottuto: gli stessi di prima, ma con una spruzzata di follia qua e là nel quotidiano. Consigliato quando accadono cose come l’endorsement di Lars Von Trier a Hitler.
  9. Grandguignolesco:  significato: macabro, cruento. Ciò che conta, chiaramente, non è il significato. Infatti, se qualcuno dovesse chiedervelo, non dategli dei sinonimi, ma ditegli: “Beh, il Grand Guignol, no?”
  10. Iconico: va benissimo se associato a tutte le scene o i film cult. Va ancora meglio con prodotti di nicchia, in modo tale che quando qualcuno vi dirà di non saperne niente a riguardo, potrete rispondergli: “Come fai a non conoscerla, è una scena iconica”
  11. Interesse socioantropologico: se vi beccano all’uscita di Fast and Furious 8, di Poveri, ma ricchissimi e simili giocatevi la carta dell’interesse socioantropologico
  12. Mondo immaginifico: ottimo per le ambientazioni fiabesche, il rotoscope e la saturazione insolita dei colori. Con Wes Anderson andate sul sicuro, con Terry Gilliam non abusatene.
  13. Montaggio incalzante: è così che si dice quando vi distraete un attimo per scrollare la Home di Facebook e nel frattempo ci sono stati un delitto e un amplesso.
  14. Per essere un’opera prima…: espressione multifunzionale, agli occhi di chi vi ascolta risulterete, nell’ordine: comprensivi, preparati sul regista e consapevoli
  15. Più fellinesco che felliniano: alternare il suffisso dello stesso aggettivo darà all’interlocutore l’impressione che siete incredibilmente preparati. Va bene con tutti i grandi registi: più bergmanesco che bergmaniano, più godardesco che godardiano ecc. ecc. Provate da casa.
  16. Rivedendolo, l’ho rivalutato: la prima regola del buon cinefilo è fingere il rewatch. E la rivalutazione è doverosa.
  17. Scenari apocalittici: grigio ovunque, cani randagi, fame, macerie e povertà. Buono anche nella variante “postbellici”.
  18. Se lo può permettere: estremamente funzionale ogni volta che il fottuto genio (vedi sopra) sbaglia qualcosa o accetta di girare il decimo sequel o l’ottavo remake di una storia.
  19. Semioticamente parlando: utile quando volete confondere l’interlocutore spostando la conversazione su un terreno sconosciuto più o meno a tutti.
  20. Taglio cinematografico netto: non avendo molto senso è un ottimo riempitivo. Potete usarlo in un elenco di cose o se vi resta fiato al termine della vostra arringa.

Ci teniamo a precisare che gran parte delle espressioni sono state prese dai nostri stessi pezzi e a ringraziare la pagina Facebook Il Cinéfilo nell’era dell’Internét per gli spunti preziosi. Il dizionario è in continua evoluzione e queste prime venti voci sono solo l’inizio. Aiutateci a farlo crescere.

 

Orazio Francesco Lella in collaborazione con i redattori del Corso di Alta Formazione per redattore multimediale e crossmediale