25/06/2018

Cinefilia Ritrovata: focus su Marcello Mastroianni

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Dal team critico di Cinefiliaritrovata.it tre dei tanti film con Marcello Mastroianni tra quelli proiettati finora al Cinema Ritrovato 2018: Parigi è sempre ParigiIl bell’AntonioGiorni d’amore.

Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer:
“Luciano Emmer, come in Domenica d’agosto, carica la narrazione di tanti episodi di vita e attese che sono legati tra loro solo dai personaggi che, nella loro individualità, le vivono. Parigi è sempre Parigi procede appunto verso una totale dissoluzione del racconto, e omologa i personaggi fra loro solo grazie agli stereotipi che sorreggono tutto il film. Stereotipi che negli anni non abbiamo dimenticato. Parigi è ancora la città del sentimentalismo, della moda e delle strane filosofie di vita, che annoverano curiose esibizioni artistiche nei locali notturni: come quella “dell’enfaticalismo” che, pochi anni dopo il film di Emmer, Stanley Donen dipinge in Cenerentola a Parigi“.
Leggi il pezzo di Carolina Caterina Minguzzi

Il bell’Antonio di Mauro Bolognini:
Il bell’Antonio, nato dal connubio tra lo sguardo di Bolognini e le penne di Pasolini e Vicentini, dimostra come si possa efficacemente ricontestualizzare un testo letterario senza smarrirne l’identità. Dove il romanzo omonimo di Brancati sfruttava l’impotenza del protagonista per scandagliare il vuoto culturale celato da un intreccio di gallismo e fascismo nella Sicilia del Ventennio, la pellicola di Bolognini, ambientata negli anni Sessanta, solleva obliquamente il problema del rapporto del soggetto con le istituzioni”. 
Leggi il pezzo di Gregorio Zanacchi Nuti

Giorni d’amore di Giuseppe De Santis:
“Non è difficile trovare, nel cinema italiano degli anni Cinquanta, tra produzioni picaresche ed inaspettati prestiti dall’estero, scelte di casting particolarmente ardite che spesso funzionano proprio in virtù della loro assurdità. Al contempo non sono rare neppure certe fortunate deviazioni: è il caso di Giorni d’amore, che in un primo momento prevedeva come protagonisti Gérard Philipe e Silvana Mangano. Se si stenta a credere allo sfortunato ed elegante divo francese nel ruolo di un contadino ciociaro, occorreva altresì un grande sforzo per accettare la splendida star di Anna come vispa campagnola poco più che adolescente”.
Leggi il pezzo di Lorenzo Ciofani