Orti comunitari, Guerrilla Gardening, agricoltura idroponica: alcuni concetti chiave

God Save the Green si configura come un viaggio teso a mappare alcune significative esperienze di agricoltura urbana e suburbana. Esperienze anche molto diverse di comunità che attraverso giardinaggio e orticoltura trasformano le città che abitano.

Concetti chiave del film sono infatti attività quali Guerrilla Gardening, orti comunitari urbani, agricoltura idroponica.

Con Guerrilla Gardening si intende una forma di giardinaggio praticata su terreni sui quali non è legalmente possibile coltivare, come terreni abbandonati o aree dismesse con lo scopo di rimodellare o abbellire zone dimenticate della città in opposizione al degrado e all’incuria.
Qui un esempio di Guerrilla Gardening londinese, al motto di “Let’s fight the filth with forks and flowers”, dalle parole di Richard Reynolds, pioniere del movimento nel Regno Unito.

Gli orti comunitari, come ad esempio quelli che, nel film, sorgono all’interno dell’aeroporto abbandonato di Berlino, sono una particolare tipologia di orti urbani nati dalla volontà di rendere accessibile l’attività agricola a coloro che abitano in città o a ridosso di centri abitati. Attività che unisce la possibilità di riavvicinamento dei cittadini alla terra a nuovi modelli di aggregazione sociale.

L’agricoltura idroponica invece è la coltivazione delle piante fuori suolo, ovvero senza terra ma in acqua, nella quale vengono sciolte sostanze nutritive adatte per far crescere le piante in salute. Si tratta di un’attività agricola praticabile anche a bassissimo costo con materiali di riciclo come le bottiglie di plastica che vengono mostrate nel documentario.

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