29/06/2017

Cinefilia Ritrovata, Cinema Ritrovato 2017: focus su ‘Potenza e gloria’ e ‘I fidanzati della morte’

I post di CinefiliaRitrovata.it dedicati al Cinema Ritrovato. Come ogni anno il magazine della Cineteca di Bologna seguirà da vicino – e con sguardo critico – gli appuntamenti più salienti in programma.

Cinema Ritrovato 2017: Potenza e gloria

Un film fondamentale: per la prima volta, il racconto viene organizzato in flashback che non seguono l’ordine cronologico. Se si esamina anche l’argomento, ascesa e declino di un rude magnate, ecco che subito pensiamo a Quarto potere. Ma Potenza e gloria anticipa Orson Welles di almeno otto anni, e basterebbe questa intuizione per regalare a Preston Sturges, autore della sceneggiatura, un posto nella storia. Al contempo, il lavoro capitale di questo grande sceneggiatore non deve adombrare quello del regista che lo mise in scena: pur non spingendo come il Welles che verrà, William K. Howard, forse percependo la dimensione seminale del film, adotta soluzioni versatili e ricercate per raccontare una storia fatta di frammenti di varia natura (il lieto passato rurale, quadretti domestici pervasi di un candore minaccioso, tesi momenti lavorativi, il cupissimo sciopero…) tenuti insieme dalla voce di un narratore interno.

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Cinema Ritrovato 2017: I fidanzati della morte

Curioso il destino de I fidanzati della morte: pensato per una grande distribuzione internazionale, trascurato dopo l’uscita in sala, esce da sessant’anni di oblio grazie ad un’operazione di crowdfunding che ha coinvolto ventidue paesi nel mondo. Nel corso del tempo, il mistero attorno a questo film ne ha accresciuto lo statuto mitico presso i patiti dei motori, diventando un cult soprattutto per la sua irreperibilità. Dietro la macchina da presa c’è Romolo Marcellini, un regista passato dai documentari propagandistici della stagione colonialista fascista alla candidatura all’Oscar per il miglior documentario per La grande Olimpiade. In mezzo, parecchi lavori di finzione tranquillamente dimenticati, tra cui questo I fidanzati della morte che, paradossalmente, vale molto di più per il suo valore documentaristico.

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