Mar
25/06
Cinema Europa > 22:15
THE BODY SNATCHER
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THE BODY SNATCHER
Scheda Film
“È tramite l’errore che l’uomo si eleva. È tramite la tragedia che impara. Tutte le strade che conducono alla saggezza cominciano nell’oscurità e sfociano nella luce”. The Body Snatcher si chiude con questo insegnamento, attribuito a Ippocrate (mi fido). Bel modo, comunque, per darci una dritta sulla premiata ditta Oscurantismo & Illuminismo. Che non è un binomio. E non è neanche una lotta. È un organismo pulsante e complesso. Bel modo anche per spiegarci cos’è il cinema: chiari, scuri, e tutto quello che si agita nel mezzo. Nel cinema dell’orrore, più che altrove. Nel cinema di Val Lewton, come marchio di fabbrica. In questo film, magistralmente.
Wise, non proprio all’esordio ma quasi, è già padrone assoluto della materia. Il film ha una coesione e una compattezza inespugnabili, ma almeno due sequenze mi lasciano sempre attonito per la loro perfezione: una mendicante cieca che scompare col suo canto in un vicolo, una carrozza impazzita sbalzata in una delle tormente più violente della storia del cinema. Su entrambe aleggia lo spettro malevolo e sornione di Boris Karloff, passato dalla Universal alla RKO per liberarsi del giogo ormai ridicolo del mostro di Frankenstein. Mossa astuta, visto l’esito grandioso. Per l’ultima volta condivide il set con Bela Lugosi, viscido come non mai. Vederli azzuffarsi a morte è una delizia.
Oscurantismo & Illuminismo sono anche compagni di viaggio fedeli della scienza medica. Sezionare cadaveri significa portare alla luce ciò che è nascosto allo sguardo. Quando si dice squarciare un velo. Il racconto di Stevenson, da cui il film prende le mosse, aveva chiaro il ricordo di un famigerato fatto di cronaca nell’Edimburgo del 1828: il caso Burke e Hare, che in una decina di mesi ammazzarono sedici persone per venderne i corpi all’esimio anatomista Robert Knox. Per quanto la vicenda abbia poi spinto i legislatori a rendere meno rigide le norme che regolavano l’utilizzo a scopo di ricerca dei cadaveri, la pratica ha sempre dovuto scontrarsi con resistenze ataviche. Nel suo eccellente Medieval Bodies, lo storico dell’arte Jack Hartnell osserva come l’integrità del corpo fosse ritenuta una condizione essenziale alla salvezza eterna dopo la morte. Racconta anche che a Bologna, nel 1319, il maestro Alberto de’ Zancariis e i suoi allievi si diedero appuntamento nella chiesa di San Salvatore per una particolare lezione specialistica che prevedeva il tagliuzzamento di un cadavere prelevato illegalmente da un cimitero vicino. La autorità, aizzate dalla cittadinanza e insensibili alle ragioni del progresso intellettuale, li condannarono all’oscurità del carcere.
Andrea Meneghelli
Cast and Credits
Sog.: dal racconto omonimo (1884) di Robert Louis Stevenson. Scen.: Philip MacDonald, Val Lewton. F.: Robert de Grasse. M.: J.R. Whittredge. Scgf.: Albert D’Agostino, Walter E. Keller. Mus.: Roy Webb. Int.: Boris Karloff (John Gray) Bela Lugosi (Joseph), Henry Daniell (dottor Toddy MacFarlane), Edith Atwater (Meg Cameron), Russell Wade (Donald Fettes), Rita Corday (signora Marsh), Sharyn Moffett (Georgina Marsh), Donna Lee (la mendicante), Robert Clarke (Richardson), Carl Kent (Gilchrist). Prod.: Val Lewton per RKO Radio Pictures, Inc. DCP. D.: 78’. Bn.
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