Nel 1930 Molander si era già cimentato nel sonoro adattando il romanzo di Selma Lagerlöf Charlotte Löwensköld (che conteneva effetti sonori, musica e alcune linee di dialogo, ma era raccontato prevalentemente per mezzo di didascalie) e girando Fridas visor (una serie di numeri musicali). L’anno successivo realizzò En natt, film drammatico su due fratelli che si trovano su posizioni opposte quando la rivoluzione russa si propaga in un paese vicino (ovviamente la Finlandia, anche se non viene mai detto esplicitamente).
Pur sfruttando abilmente l’avvento del sonoro (come nella carrellata iniziale, con musica diegetica fuori campo), En natt potrebbe tranquillamente essere considerato un film muto, con le sue immagini ricche di pathos (e i dialoghi recitati in maniera talvolta goffa). Le straordinarie angolazioni di ripresa, i sorprendenti primi piani e il montaggio rapido rimandano più al cinema sovietico che al cinema classico svedese. La madre vedova dei due fratelli, isolata nella residenza di famiglia durante i tumulti alla frontiera, è interpretata da Gerda Lundequist, che era stata la padrona della tenuta in Gösta Berlings saga (1924) di Stiller, mentre nei panni del figlio fedele troviamo Uno Henning, altro attore più famoso per i suoi ruoli nel cinema muto, per esempio Il giglio delle tenebre (1927) di G.W. Pabst e A Cottage on Dartmoor (1929) di Anthony Asquith.
En natt fu il primo film sonoro di Molander realizzato con il direttore della fotografia Åke Dahlqvist (che era stato assistente operatore di Julius Jaenzon in Ingmarsarvet). La collaborazione tra i due, una delle più belle e prolifiche del cinema svedese, durò fino ai tardi anni Cinquanta, e conta oltre trenta film.

Jon Wengström