DEMETRIUS AND THE GLADIATORS

Dalmer Daves

Scen.: Philip Dunne. F.: Milton Krasner. M.: Dorothy Spencer, Robert Fritch. Scgf.: Lyle Wheeler, George W. Davis. Mus.: Franz Waxman. Int.: Victor Mature (Demetrio), Susan Hayward (Messalina), Michael Rennie (Pietro), Debra Paget (Lucia), Anne Bancroft (Paula), Jay Robinson (Caligula), Barry Jones (Claudius), William Marshall (Glycon), Richard Egan (Dardanius), Ernest Borgnine (Strabo).
Prod.: Frank Ross per Twentieth CenturyFox Film Corp. DCP. D.: 101’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Le vicissitudini di Demetrio (Victor Mature), che da liberto a custode della tunica di Gesù diventa gladiatore e allaccia una relazione illecita con la moglie di Claudio, Messalina (Susan Hayward). Dapprima sviato verso una vita dissoluta, Demetrio riabbraccerà i valori cristiani grazie a Pietro, ma prima c’è tempo per una buona dose di lussuria, sangue e combattimenti con le tigri. Questo pulp biblico (“Non avrei mai pensato che Gesù fosse così alto”) culmina nell’assassinio di Caligola e nel ritorno alla ragione quando Claudio diventa il nuovo Cesare. Sequel del primo film in CinemaScope La tunica (1953), incarna il ‘Cristianesimo muscolare’ degli anni Cinquanta che il defunto Terence Davies, che vide questo film quando aveva nove anni, descrisse come “abbagliante e profano” e figlio di un’epoca in cui Dio stava in tutti i cinema, “come una droga”. Muscolare il film lo è, dato che Mature si batte contemporaneamente contro tre tigri, e anche profano, poiché la teologia pacchiana del film porta il protagonista a predicare a una Hayward lascivamente sdraiata con indosso un vestitino firmato.
Tuttavia, un paio d’anni prima del periodo massimamente creativo di Delmer Daves (1956-58) e il quartetto di western – da Vento di terre lontane a Cowboy – per cui oggi è maggiormente conosciuto, ciò che distingue questo successo di cassetta da film simili è il suo uso della cornice biblica per proporre l’uguaglianza razziale (simile a quanto Daves fece con il western L’amante indiana) attraverso una rappresentazione nobilitante dello schiavo nero William Marshall. Il merito è anche dello sceneggiatore progressista Philip Dunne, molto richiesto per questo genere di cose dopo il successo del peplum epico David e Betsabea (1951). I suoi dialoghi scolpiscono bene il linguaggio velenoso della corte e rendono credibile il rapporto tra Mature e Marshall.
Tendo a concordare con Jonathan Rosenbaum quando dice che a) è un film migliore di La tunica; b) è interessante per l’utopismo interrazziale di Daves; c) si distingue per le varie assonanze tra il Pietro interpretato da Michael Rennie e il suo Klaatu in Ultimatum alla Terra.

Ehsan Khoshbakht

Copia proveniente da

In collaborazione con

Restaurato in 4K da The Walt Disney Studios e The Film Foundation in collaborazione con Academy Film Archive presso i laboratori Cineric e Audio Mechanics a partire dal negativo originale 35mm, da un interpositivo e da un internegativo 35mm