DAIBUTSU KAIGEN
Ass. regia: Kenji Misumi. Sog.: Hideo Nagata. Scen.: Ryuichiro Yagi. F.: Kohei Sugiyama. Scgf.: Kisaku Ito. Mus.: Ikuma Dan. Int.: Kazuo Hasegawa (Tatedo no Kunihito), Machiko Kyo (Mayame), Mitsuko Mito (Tachibana no Sakuyako), Sumiko Hidaka (Omiya no Morime), Denjiro Okochi (Gyoki), Sakae Ozawa (Kuninaka no Kimimaro), Yataro Kurokawa (Fujiwara no Nakamaro), Tatsuya Ishiguro (Ogusa no Kumotari). Prod.: Masaichi Nagata per Daiei. 35mm. D.: 128’. Bn.
Scheda Film
Mentre la maggior parte dei jidaigeki (film in costume) si svolge nel periodo Edo (1603-1868) o nel periodo degli Stati belligeranti (Sengoku jidai) che lo precedette, Kinugasa era una sorta di esperto di film in costume ambientati in un passato più distante. Il film sonoro più famoso di Kinugasa, Jigokumon (1953, proiettato a Bologna nel 2015) si svolge nel periodo Heian (794-1185). Questo film, girato l’anno precedente, è ambientato ancora prima, nel periodo Nara (710-784), quando la città di Heijokyo, oggi Nara, a sud dell’odierna Kyoto, divenne la prima capitale permanente del paese. Sotto l’influenza riconosciuta della Cina della dinastia Tang e animato dallo zelo per il credo buddista da poco importato, il Giappone raggiunse un nuovo livello di raffinatezza culturale e di risultati artistici.
Il film si incentra sulla creazione di uno dei monumenti simbolo del Giappone, il Grande Buddha custodito nel vasto tempio di Todaiji a Nara (che fino alla fine del Ventesimo secolo è rimasto l’edificio in legno più grande del mondo). In una versione molto romanzata dei fatti, Kazuo Hasegawa interpreta l’architetto ingaggiato per creare la statua, e il film registra il conflitto con coloro che si opponevano alla sua creazione.
Il film era tratto da un successo teatrale del 1940 di Hideo Nagata (1885-1949), autore del moderno teatro shingeki e figlio di un sacerdote, anche se dell’altra religione tradizionale giapponese, lo shintoismo. Produzione ad alto budget, vide il contributo di molti tecnici esperti e di un cast di prim’ordine guidato da Kazuo Hasegawa e Machiko Kyo (1924-2019). Anche se Joseph Anderson e Donald Richie liquidarono poi il film in quanto “non faceva onore al suo regista”, esso fu considerato abbastanza importante da partecipare al Festival di Cannes del 1953, dove fu presentato in concorso e perse contro Vite perdute (Le Salaire de la peur) di Henri-Georges Clouzot. Kinugasa vinse la Palma d’Oro l’anno dopo con Jigokumon.
Alexander Jacoby e Johan Nordström