Sab
29/06
Cinema Arlecchino > 16:00
SKUPLJACˇI PERJA
Marjan Vujovic, Jugoslav Pantelic e Sasa Erdeljanovic (Yugoslav Film Archives)
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
SKUPLJAČI PERJA
Scheda Film
L’esperienza mi ha insegnato a non fidarmi dei film con un cosiddetto ‘messaggio’: è per questo che il mio ultimo film Skupljači perja, una volta terminato, non mi dice niente di preciso. Per me è solo un pezzetto di vita, e poi, come succede nella vita, a partire da questo materiale trarremo associazioni di tutti i tipi, una comprensione particolare e immaginata delle vite degli zingari della Voivodina, i raccoglitori di piume. Cosa c’è alla base di tutto questo? È meglio che ciascuno di noi lo decida mentre guarda il film. Per quanto riguarda me, che del film sono il primo spettatore, è l’incubo fatto di sogno e realtà in cui i miei eroi zingari vivono da secoli; ed è sicuramente il motivo per cui ho scelto questo tema.
Questi uomini vivono una vita d’arte, il loro atteggiamento aperto/incompiuto nei confronti della vita è simile all’atteggiamento dell’arte e della vita! Perché ai margini della società, sempre alla ricerca di qualcosa, sfiorano l’assoluto! E subito, proprio accanto a loro, appare il mistero della morte che per i raccoglitori di piume è alla base del loro particolare atteggiamento nei confronti della religione; loro non sono né favorevoli né contrari alla religione. Per gli zingari la religione è, come il resto, un comma della vita: che è maestosa e terrificante, dolce e amara, seducente e vendicativa, libera e inebriante come il film vuole mostrarla.
Aleksandar Petrović
Gli scoppi violenti di colore, le immagini di vecchie rugose che fumano la pipa, l’esplosione della danza e del canto quando le ombre della sera avvolgono il paesaggio e si riempiono le bettole, i chiassosi litigi pubblici e privati, il pittoresco vecchio monaco che vende le lenzuola del suo giaciglio, la ronda folle e testarda delle oche tra la sinfonia variopinta delle catapecchie, ecco la poesia delle apparenze. Il partito preso di Petrović, se c’è, sta nel suo modo di cogliere ‘al volo’ certi volti, certi atteggiamenti. Tentare di sorprendere un uomo nel momento di massima esaltazione, di crudeltà, una donna al culmine dell’orrore, della disperazione, cercando di sposare il ritmo di un litigio, il crescendo di una rissa, è questo l’obiettivo perseguito. Petrović non ha imbrogliato: lo spettatore non si sente mai un voyeur. Il successo plastico non ha soffocato la vita di questo film: e allora è fatta.
Jean-Loup Passek, “Jeune Cinéma”, n. 24, luglio 1967
Cast and Credits
Sog., Scen.: Aleksandar Petrović. F.: Tomislav Pinter. M.: Mirjana Mitić. Scgf.: Veljko Despotović. Mus.: Aleksandar Petrović. Int.: Bekim Fehmiu (Bora), Olivera Vučo (Lenče), Gordana Jovanović (Tisa), Velimir Bata Živojinović (Mirta), Mija Aleksić (Pavle), Rahela Ferari (Igumanija). Prod.: Avala Film. DCP. D.: 94’. Col.
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