Buster Keaton!

Programma e note a cura di Cecilia Cenciarelli

 

Il nostro programma di quest’anno varca l’oggetto e il ‘perimetro temporale’ del progetto Keaton, trenta piccoli e grandi film interpretati e diretti da Buster Keaton (in tandem con Eddie Cline, Malcolm St. Clair, Clyde A. Bruckman, Charles Reisner…) tra il 1920 e il 1928. Oltre ai nuovi titoli restaurati insieme a Cohen Film Collection, presentiamo il frutto della recente collaborazione con Warner Bros e The Criterion Collection: il restauro complesso quanto imprescindibile di The Cameraman, primo film girato da Keaton per la MGM, ultimo capolavoro consegnato alla storia del cinema. Per otto anni Keaton aveva lavorato incessantemente in un clima di fervore artistico, sperimentazione e libertà creativa “quando facevamo cinema – avrebbe detto Keaton ricordando quella stagione irripetibile – mangiavamo, dormivamo e sognavamo cinema”.
Una libertà dalla quale Keaton non poteva chiaramente prescindere, ma per la quale non lottò mai veramente, né ai suoi esordi, quando fu piuttosto il suo prodigioso talento a imporsi, né durante il fatidico passaggio alla MGM, orchestrato Joseph Schenck e siglato nel gennaio del 1928. Keaton seguì docilmente il corso degli eventi.
Quello che accadde in seguito è noto a tutti: i presunti ventidue gagman schierati dalla MGM, le irruzioni sul set di un produttore giovane e ambizioso, la difficile gestazione di una sceneggiatura a troppe mani che Keaton percepiva come un ostacolo al suo processo creativo. Difficile credere che da questo clima asfittico sia nato un miracolo come The Cameraman, ennesima dichiarazione d’amore nei confronti del cinema e del ‘fare cinema’ (e riflessione sui paradossi del successo), ancora generoso di grandi trovate comiche e autentici momenti epici. Ma è forse proprio nel suo successo che si insidia la fine di Ke­aton, nell’aver dimostrato cioè di poter superare stoicamente, proprio come accade nei suoi film, tutti gli ostacoli posti sul suo cammino. Eppure, a posteriori, il cambiamento si avverte: “Non è ancora un personaggio nel film di qualcun altro, ma non è più un esploratore del suo universo – scrive Andrew Sarris – The Cameraman sta a Steamboat Bill, Jr. come A Night at the Opera sta a Duck Soup dei fratelli Marx. In entrambi i casi MGM è riuscita nel suo intento di addomesticare un talento anarchico a favore di un elettorato più vasto e romantico”.
Celebriamo quindi tutto il talento anarchico non ancora addomesticato di cui forte si avverte la presenza nella casa stregata e nell’ascesa in paradiso di The Haunted House (una delle tante dimore fatali costruite da Keaton), alla cena di famiglia in My Wife’s Relations, nei disastri atletici di College
Un sincero ringraziamento a Kevin Brownlow e a Livio Jacob per averci aiutato a recuperare un incredibile filmato amatoriale girato sul set di The Cameraman; a Serge Bromberg ed Eric Lange per aver creduto nell’unicità del pubblico del Cinema Ritrovato consentendoci di mostrare il finale originale di My Wife’s Relations ritrovato nella collezione di Lobster Films

Cecilia Cenciarelli