01/07/2017

Cinefilia Ritrovata, Cinema Ritrovato 2017: focus su ‘Mukashi no Uta’, ‘A mosca cieca’, Colette e Mae West

I post di CinefiliaRitrovata.it dedicati al Cinema Ritrovato. Come ogni anno il magazine della Cineteca di Bologna seguirà da vicino – e con sguardo critico – gli appuntamenti più salienti in programma. 

Cinema Ritrovato 2017: Mukashi no Uta

Tamizo Ishida torna sugli schermi del Cinema Ritrovato dopo la proiezione del suo capolavoro Hana chirinu. Mukashi no Uta, girato nel 1939, è ambientato nel periodo Meiji e mostra i cambiamenti sociali ed economici del Giappone a cavallo del Novecento. Il lento declino di uno dei simboli nipponici per eccellenza, il samurai, e l’ascesa della classe mercantile, sono viste attraverso gli occhi delle giovani protagoniste, una coppia di sorelle elettive della città di Osaka. Come per il film precedente, Ishida crea una contaminazione tra dramma sociale e personale ed elementi storici. Questi ultimi restano sempre una sorta di ombra, che aleggia minacciosa sull’intera vicenda, che lentamente si aggrava fino a scoppiare sul finale. Così facendo la narrazione si arricchisce di elementi di impatto psicologico.

Continua a leggere l’articolo di Chiara Maraji Biasi

Cinema Ritrovato 2017: A mosca cieca

Tra gli innumerevoli meriti del Cinema Ritrovato spicca l’attenzione dedicata alle pellicole scomparse che, attraverso il restauro, possono tornare a respirare l’aria delle sale a cui erano state sottratte. Vittoria di questa amorevole archeologia è il recupero di A Mosca Cieca di Romano Scavolini, film del 1966 che innumerevoli problemi con la censura italiana avevano condannato all’oblio.

Continua a leggere l’articolo di Gregorio Zanacchi Nuti

Cinema Ritrovato 2017: Colette, ispirata e ispirazione

“Hai in tasca una pistola o sei semplicemente felice di vedermi?” È solo una delle tante citazioni memorabili e graffianti di Mae West. Contraltare d’oltreoceano della nostra Colette in quanto irriverente sex symbol e archetipo della femme fatale, star a Broadway. Il suo ingresso nel mondo del cinema avviene a gamba tesa, fin da subito si guadagna il lusso esclusivo di poter scrivere le proprie battute e, più avanti, di intervenire nella stesura delle sceneggiature. Nella recensione che Colette fa di She Done Him Wrong, si elogia la grinta di Mae West, definita “una stupefacente attrice che ha dovuto soltanto comparire per convincerci”.

Continua a leggere l’articolo di Beatrice Caruso