LA BELLA CORSARA

Vladimiro De Liguoro

S.: dal romanzo di Nikolai Dubrowsky. Sc.: Vladimiro De Liguoro. F.:Gabriele Gabrielan, Alfredo Donelli. Scgf.: Otha Sforza. In.: Rina De Liguoro (la bella corsara), Carlos Montes (il corsaro della nave nemica), Bruto Castellani (l’altro corsaro). P.:I.C.S.A., Firenze. L.O.:2129 mt D.: 80’. 35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

“I personaggi principali sono tre: la bella corsara, il corsaro e il corsaro nemico. Dall’odio delle due navi nasce l’amore tra i due nemici e la corsara, che a bordo ha sempre comandato tutti, che è stata battagliera, rapinatrice e criminale, che maneggia il coltello come fosse un ventaglio, che non ha mai temuto nessuno, un giorno, sentendo il nemico piangere, prova una sensazione di stupore, quasi di pietà. È un sentimento nuovo, mai provato e finisce per amare il proprio nemico. L’altro corsaro, geloso, medita la vendetta e li abbandona nel deserto a morte lenta e atroce Sfiniti per il lungo cammino, la fame e la sete, stanno per abbandonarsi sulle sabbie ardenti, rassegnati alla loro sorte crudele, quando in lontananza appare una carovana. È la salvezza, la vita, l’amore…”.

La prosa alata di questo volantino rende perfettamente il kitsch de La bella corsara, che Rina De Liguoro, dopo aver letto il libro, volle fortissimamente interpretare, facendo, come al solito, sfoggio delle sue grazie e scegliendosi come partner un bamboccio dal baffetto malandrino.

Ultima diva del muto, Rina De Liguoro (1892-1966), valente pianista, era stata spinta al cinema da Guazzoni, che ne fece l’interprete della bella e corrotta Messalina. Divenuta immediatamente una star, fu attivissima nella esangue produzione cinematografica italiana degli anni Venti, prediligendo i pepli di Quo Vadis?, de Gli ultimi giorni di Pompei, o il sari di Savitri, di cui, appena poteva, si liberava disinvoltamente. Fu anche una appassionata Anita Garibaldi ed una contestatissima Assunta Spina; girò film in Germania, Francia e Austria e nel 1930 fu anche a Hollywood, ove si arenò nelle versioni spagnole delle comiche di Laurel e Hardy. Di lei si ricordò Luchino Visconti per un melanconico cameo ne Il Gattopardo.

(Vittorio Martinelli)

 

 

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Copia importata e restaurata grazie alla collaborazione della Cinémathèque Française