L’URAGANO
In.: Lidia De Roberti, Ubaldo Maria Del Colle, Mario Casaleggio, Annita D’Armero, Antonio Grisanti. P.: Pasquali, Torino. P.:Pasquali. L.O.: 900 mt D.:40’.35mm.
Scheda Film
“ […] Che il cinematografo ci dia opere originali o derivate, è un fatto di secondaria importanza: necessario è che le opere siano buone e degne del nostro buon gusto. Dico lesto e schietto che non mi sembra possa entrar nell’elenco ditali opere questo monotono, farraginoso, interminabile film della Pasquali. La “via crucis” di Renata e i casi sensuali e sentimentali di Andrea e di Clotilde ci commuovono poso e ci interessano meno. […] L’uragano – maledetta la moda di intitolare con parole catastrofiche queste pièces ingombranti e insignificanti! – non fa che ripetere, come un ritornello fastidioso, quasi sempre la medesima scena. Non ha varietà. […]”. Così si esprime Aniello Costagliola, autore di truculenti drammi in dialetto napoletano ed ora titolare della rubrica “Sul panno bianco” nella rivista “Cinema.” Avrà forse anche ragione, ma non ci sentiamo oggi di condividere una critica così severa, dopo la visione del film che ci sembra essere un buon esempio di dramma, nello stile di La vie telle qu’elle est in cui eccelle negli stessi anni il francese Louis Feuillade.
Due parole su Ubaldo Maria Del Colle, direttore artistico di questo film e di quasi tutti gli altri film della Pasquali del 1911, un personaggio eclettico che apparve per la prima volta sullo schermo nel 1905, nel primo film a soggetto realizzato in Italia, La presa di Roma – 20 settembre 1870 : interpreta il bersagliere che per primo attraversa Porta Pia. Dal 1907 al 1912 si alterna tra Roma, Milano e Torino (Cines, Milano Film e Savoia) e dal 1911 è anche regista alla Pasquali, dove si dirige nella serie avventurosa di Raffles. A Genova, negli anni della guerra, fonda la Riviera-Film; richiamato alle armi, realizza gratuitamente per il Corpo d’Armata di Genova un patriottico Cuore d’alpino. E’ poi alla Megale, alla Floreal, alla Tina-Film, finché, entrato alla lombardo di Napoli, diviene l’alter ego di Gustavo Lombardo, per il quale organizza vari settori di produzione, tutti con ottimi risultati di pubblico: i film con il lottatore Giovanni Raicevich, i drammi borghesi della coppia Krauss-Dauvray, i film per ragazzi con Ermanno Roveri ed infine le commedie napoletane con Leda Gys.
Del Colle fu attore virile e sofferto, con qualche indugio al patetico; come regista affrontò ogni genere: poliziesco, avventuroso, esotico, melodramma, sociale, commedia, popolaresco, sempre con grande attenzione e rispetto per il pubblico.
(Vittorio Martinelli)