STEEL TOWN

Willard Van Dyke

P.:Office of War Information, Overseas Branch. Serie: American Scene Series n. 6. D.: 17’. 35 mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Fra i compiti dell’Office of War Information c’era anche quello di dare al mondo una “corretta” visione dell’America, di mostrare la “democrazia al lavoro”. A questo scopo era stato creato l’Over-seas Branch che produsse anche la serie American Scene, affidandone la regia a registi come Van Dyke o Von Sternberg. Steel Town di Van Dyke dà un esempio eloquente del tipo di ideologia che li informava.

Girato con una tecnica che lo avvicina ai grandi documentari della scuola americana degli anni del New Deal (e, a suo modo, a certa retorica staliniana) tratta del formidabile sforzo produttivo dell’industria americana, sottolineando l’interclassismo della società americana, la sua profonda integrazione etnica, la necessità di un rapporto non conflittuale (in un momento di violenti scioperi che avevano interessato anche il mondo del cinema), affrontando persino (siamo nel 1944!) i problemi della riconversione post-bellica.

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