ATLANTIC

Ewald André Dupont

Sc.: Victor Kendall, E.A. Dupont da The Berg di Ernest Raymond. Suono: Alec Murray. M.: John Reynders. In.: Fritz Körtner, Elsa Wagner, Heinrich Schroth, Julia Serda, Elfriede Borodin, Lucie Mannheim, Franza Lederer, Willi Forst, Hermann Vallentin, Theodor Loos, Georg John, Philipp Manning, Georg August Koch, Syd Crossley. P.: British International Pìctures. D.: 120’.
35mm.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ewald A.Dupont, regista di grande successo e di grande budget, affronta il suo primo film sonoro in grande stile. In un solo colpo produce uno dei primi all-talking e dirige un film in due versioni, una produzione destinata all’intero mercato europeo, messa in scena ricorrendo ad alcuni fra i più grandi attori dell’epoca nelle rispettive cinematografie. Il risultato è diseguale; del resto Dupont, almeno in questi primi film sonori, è soprattutto un regista di attori. Cosi, affidata alla classe straordinaria di Fritz Körtner, la versione tedesca si rivela un “kammerspiel” di grande forza, in cui tutto pesa sulle spalle degli attori e del dialogo, che sono però perfetti. Alle loro spalle un set gigantesco che risuona (come notarono, entusiaste, le critiche d’epoca) dei rumori ossessivi della navigazione prima (le onde, la campana del cambio, il rumore continuo delle turbine) e della tragedia poi – quella campanella d’allarme che echeggia per tutta la seconda parte del film, ospite non gradito, ossessione mortale per pubblico e spettatori. Se non si può dire che si tratti di effetti altamente innovativi, non si può negare che siano altamente efficaci, dando al film un’indubbia capacità di presa sul pubblico, anche moderno. Il film, come abbiamo, detto, venne girato sullo stesso set in due versioni, inglese e tedesca: le due versioni sono praticamente identiche – tolti ovviamente gli attori. Poi, alcuni mesi dopo, si girò la versione francese; qui, oltre al cast, cambiò anche il regista, Jean Kemm. E la versione è completamente differente nel modo di girare, nel montaggio, nei dialoghi. lì risulatato è mille miglia lontano da quello di Dupont. Un film verboso, senza forza, senza dramma.

Atlantic fu il primo film completamente parlato ad essere proiettato a Berlino. A mio parere, il dato più notevole di Atlantic sono le numerose scene del naufragio. Se fra i film di ambiente marittimo è stato prodotto qualcosa che si avvicini in grandiosità e realismo a questo lavoro di Dupont e degli studi Elstree, l’autore non ne è a conoscenza. Dietro nostra domanda, Mr. Rosher ci ha confermato che Atlantic è il primo film multi-lingue prodotto. È stato girato in inglese, francese e tedesco, nel 1929 e non nel 1930, cosa che rende ancora più apprezzabile la qualità del suono, se consideriamo le condizioni primitive in cui si trovava la tecnica del suono a quei tempi.” (The International Photographers, giugno 1931)

“Il film è lungi dall’essere perfetto. La sceneggiatura, basata su una commedia mortale di Ernest Raymond, un fiasco sulle scene inglesi, non ha praticamente intreccio. È basata sulla catastrofe del Titanic – che in sé è un argomento interessante e avvincente, ma che è anche privo di spunti drammatici se assunto come centro della narrazione. Al di là dei suoi limiti questo primo film 100% sonoro tedesco (sic) è notevolmente migliore dei primi sonori americani, e dovrebbe far scoppiare la febbre del parlato anche qui”. (Variety, 20111/1929, Berlino)

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