THE OLD HOMESTEAD

James Cruze

S.: dal romanzo omonimo di Denman Thompson. Sc.: Julian Josephson. Adatt.: Perley Poore Sheehan, Frank E. Woods. F.: Karl Brown. In.: Theodore Roberts (Zio Joshua Whitcomb), George Fawcett (Eph Holbrook), T. Roy Barnes (Happy Jack), Fritzi Ridgeway (Ann), Harrison Ford (Reuben Whitcomb), James Mason (Lem Holbrook), Kathleen O’Connor (Rose Blaine), Ethel Wales (Zia Matilda), Edwin J. Brady (Ike Goodsell), Frank Hayes (Si Prime), Z. Wall Covington (Seth Perkins), Charles Williams (Gabe Waters). P.: Famous Players-Lasky. 35mm. L.: 2000m. D.: 100’ a 18 f/s.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Evidentemente Cruze appartiene alla schiera dei registi che hanno goduto di grande fama all’epoca del cinema muto e non sono stati capaci di adattarsi al sonoro (nel suo caso, “rifiuto di adattarsi” sarebbe piuttosto l’espressione corretta). All’epoca del muto, era sempre citato fra i più grandi. Il suo prestigio non si limitava alla cerchia dei cinefili. Era anche uno dei registi più pagati di Hollywood. Louise Brooks, spesso così aspra nei confronti del cinema californiano, non è avida d’elogi nei suoi confronti e non esita a paragonarlo a Pabst

Kevin Brownlow, The Parade’s Gone By

Oggi sopravvive nella memoria solo per aver girato The Covered Wagon e un film (sonoro) assai sgangherato con Erich von Stroheim, The Great Gabbo. Troppo poco per giustificare la sua gloria passata ed indovinare su cosa si fondava. Il problema è che è praticamente impossibile vedere qualcos’altro della sua opera. Prima di apprezzare The Old Homestead per le sue qualità specifiche, è utile ricordare che è stato girato nel 1922, cioè prima di A Woman of Paris, The Iron Horse e dell’arrivo di Lubitsch negli Stati Uniti. È contemporaneo di Foolish Wives. Quello che sorprende, è di trovarvi già formato il mitico passato americano che gli studios non cesseranno di sfruttare fino agli anni Cinquanta.

Jean-Marie Buchet

 

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