HIS OWN LAW

John Parker Read Jr

Sc.: E. Magnus Ingleton, da una storia di Frank Brownlee. F.: J.O: Taylor. M.: Ralph H. Dixon. Scgf.: Charles Kyson, W.L. Heywood, Harvey C. Leavitt. Ass.R.: Scott. R. Beal. Didascalie disegnate da F.J. van Halle, Carl Schneider, Leo H. Braun. In.: Hobart Bosworth (J.C. MacNeir), Rowland V. Lee (Jean Saval), Jean Calhoun (Sylvia). P.: J. Parker Read Jr. D.: Goldwyn Distributing Corp. 35mm. L.: 1780 m. D.: 81′ a 20 f/s

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Kevin Brownlow, riferendosi alle memorie inedite di Rowland V. Lee, racconta che il film fu cominciato da Irwin Willat. Dopo tre settimane, Willat si ammalò e fu sostituito da Roy Marshall. Ma anche Marshall, poco prima della fine delle riprese, si ammalò, e la produzione chiese a Lee di terminare il film. In seguito a questa esperienza, Rowland V. Lee ebbe la possibilità di diventare regista a tempo pieno, come desiderava. Aggiungiamo che la stessa storia è raccontata talvolta a proposito di un altro film attribuito a J. Parker Read jr. (A Thousand to One), e che alcune fonti sostengono che His own Law fu iniziato da Frank Borzage. Ad ogni modo, sembra proprio che le riprese del film siano state piuttosto movimentate. Le prime scene, ambientate nei bassifondi di San Francisco, appaiono in completa rottura con il resto: colpiscono per la loro volontà di realismo, la composizione minuziosa delle inquadrature, la cura riservata all’illuminazione. Le scene successive seguono maggiormente la routine. Lo stile della fotografia talvolta cambia completamente da una sequenza all’altra. Passiamo da un’illuminazione classica a una molto dura che gioca sui contrasti. Sempre secondo Brownlow, questo sarebbe forse dovuto al fatto che Irvin Willat, che già era stato operatore, aveva l’abitudine di imporre il proprio stile di illuminazione nelle riprese che dirigeva.

Jean-Marie Buchet, Cinémathèque Royale de Belgique

 

Copia proveniente da

Copia imbibita realizzata con il metodo Desmet