FOUNTAIN OF YOUTH
R., sc., p.: Orson Welles, dal racconto dal racconto Youth from Vienna di John Collier. F: Sidney Hickox. Interpreti: Dan Tobie, Joi Lansing, Rick Jason, Marjorie Bennet, Billy House, Nancy Culp, O. Welles. Beta SP. D.: 25′.
Scheda Film
“The Fountain of Youth fu il primo film di una serie che doveva essere un’antologia di commedie di questo tipo. Per produrlo abbiamo speso meno del previsto, tutti lo definivano un film straordinario ma stranamente nessuno lo voleva comprare! […] L’elemento che avrebbe contraddistinto la serie doveva essere il seguente: io – nei panni del narratore – potevo apparire in qualsiasi momento e commentare o cambiare la storia. Questo stile mi piace molto, e un giorno amerei riprenderlo in qualche modo. L’intero film è stato girato davanti a uno schermo, non sono state costruite scenografie apposite. […] Inoltre, è l’unica commedia che potevo filmare. In teatro e alla radio ho messo in scena numerose commedie, e solo nelle mie opere cinematografiche non ho mai abbandonato questa mia seriosità, semmai -come unico escamotage- ho inserito qualche scena comica in film tragici… Mi ha fatto molto bene liberarmi di tutto ciò.” (Conversazione con Orson Welles a cura di Bill Krohn, 1982)
The Fountain of Youth non fu accettato dalla televisione, ed è stato trasmesso solamente due anni dopo la sua realizzazione. Ha vinto lo Special Peabody Award nel 1958 e oggi è considerato una delle opere più innovative di Orson Welles.
Ecco l’ennesimo esempio di come Welles afferra intuitivamente un altro veicolo di comunicazione: crea uno stato d’animo, un paesaggio dell’immaginazione e una tecnica narrativa che scaturiscono direttamente dalla sua prorompente personalità. Si tratta inoltre di un meraviglioso esempio di mise-en-scène, all’interno di set scadenti o inesistenti (i viaggi a Vienna e intorno al mondo sono resi con un paio di fotografie, come in un film di Ed Wood o, per lo stesso aspetto, Mr Arkadin). Il tutto costruito su fotogrammi, scansioni, toni di voce che si elevano in una sala degli specchi fantasiosa e pittoresca, adatta al il tema del narcisismo.
Peter von Bagh