THE KING AND I
T. it.: Il re ed io; Sog.: dal musical di Oscar Hammerstein II e Richard Rodgers tratto dal romanzo “Anna and the King of Siam” di Margaret Landon; Scen.: Ernest Lehman; F.: Leon Shamroy; M.: Robert L. Simpson; Scgf.: John DeCuir, Lyle Wheeler; Cost.: Irene Sharaff; Trucco: Ben Nye; Mu.: Richard Rodgers; Canzoni: Richard Rodgers e Oscar Hammerstein II; Superv. Mu.: Alfred Newman; Su.: Warren B. Delaplain, E. Clayton Ward; Effetti speciali: Ray Kellogg; Ass. R.: Eli Dunn; Int.: Deborah Kerr (Anna Leonowens), Yul Brynner (il re Mongkut di Siam), Rita Moreno (Tuptim), Martin Benson (Kralahome), Terry Saunders (lady Thiang), Rex Thompson (Louis Leonowens), Carlos Rivas (Lun Tha), Patrick Adiarte (principe Chulalongkorn), Alan Mowbray (sir John Hay), Geoffrey Toone (sir Edward Ramsay); Prod.: Charles Brackett per 20th Century Fox 35mm. L.: 3645 m. D.: 133’. Col.
Scheda Film
La maggiore difficoltà che abbiamo incontrato una volta completate le riprese del film, come forse avrete notato, è dovuta a un problema col sonoro, che ci ha costretti a scartare l’intera colonna sonora e a rifarla interamente, dall’inizio alla fine. Per lo più abbiamo rifatto i dialoghi, perché la registrazione delle musiche, che era su un’altra pellicola, non presentava particolari problemi. L’unica parte della colonna sonora originale che abbiamo salvato è quella di una scena drammatica in cui compare una ragazza cinese. Questa scena è stata mantenuta nonostante le sue imperfezioni, che sono state eliminate grazie a un lungo lavoro di ripulitura.
Walter Lang, Focus on Film, Summer 1974
Il principio stesso del Cinerama si scontra con le esigenze attuali del cinema; il successo del Todd American Optical è significativo a questo proposito: pur non rinunciando a coinvolgere lo spettatore con il suo schermo immenso, ha come scopo principale un sovrappiù di realismo che il Cinerama era ben lontano da raggiungere. Questo sovrappiù è dato prima di tutto dalla nitidezza delle immagini, che permette di giocare senza problemi con la profondità di campo. Anche il Cinemascope 55 unisce ai vantaggi dello Scope quelli del VistaVision. E il realismo di The King and I, prefigurazione delle ricerche future, ci offre come prova della propria forza un gioco sottile di rapporti tra fondali dipinti e paesaggi reali.
Luc Moullet, Cahiers du cinéma, février 1957