RESTO UMANO

Cast: Maddalena Céliat (Bianca Mario), Ettore Berti (dottor Mario), Guido Brignone (Massimiliano d’Altamura), Paola Monti. Prod.: Film d’Arte Italiana; 35mm. L.: 615 m. D.: 29’ a 16 f/s. Imbibita e colorata / Tinted and toned.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

«Gran successo della film Resto Umano, interessante e sensazionale dramma in due parti del Consorzio Pathé costituente una delle tante scene della seduzione che purtroppo avvengono ai nostri giorni.» («La Cine-Fono e la Rivista Fono-Cinematografica», 15/5/1913)


Chi è il «resto umano»? Il film racconta la storia di una moglie insoddisfatta che legge Madame Bovary e abbandona il tetto coniugale per inseguire un giovane poco affidabile. L’epilogo del film mostra il suo cadavere pronto per essere sottoposto ad autopsia. Il medico che verrà chiamato a compierla sarà proprio il marito, ignaro della sua sorte. È dunque il cadavere il «resto umano» che dà il titolo al film? La trama, in realtà, è stata costruita intorno al medico, il dottor Mario, e sta in questo la vera modernità del film. Il vero «resto umano», dunque, non è il cadavere, ma proprio quest’ultimo, che, già ferito dall’abbandono della moglie, si trasforma in un povero pazzo.

Il restauro del film era già stato realizzato nel 1996, a partire da un duplicato positivo su supporto di sicurezza, conservato dalla Cinémathèque Française. Alla luce di nuove conoscenze relative ai colori, il film presentato oggi appare in una veste nuova, ricca di imbibizioni e viraggi, ottenuti grazie al Desmetcolor. Le didascalie, assenti dal negativo, sono state ricostruite grazie al ritrovamento della sceneggiatura originale del film, conservata presso la Bibliothèque Nationale de France, Département des Arts du Spectacle, e tradotte in italiano.

Alessia Navantieri, Michele Canosa

 

Copia proveniente da

Nuova edizione 2002 a colori da L’Immagine Ritrovata