LA CROCIERA AEREA DEL DECENNALE

F.: Mario Craveri; 35mm. L.: 2278 m. D.: 83’.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Al Luce, organismo nato per l’alfabetizzazione agricola nel 1926, avevano varato due tempi di scorrimento e lettura per le didascalie: lente le campagne, veloci le città. Con La crociera aerea del decennale la propaganda sale al cielo. Il decennale è quello della marcia su Roma. In questo kolossal aeronautico coesistono ancora muto e sonoro, grafica aerodinamica futurista e presa diretta del suono. Una doppia traversata dell’Atlantico settentrionale con cento uomini, ventiquattro velivoli e diverse cineprese coordinate da Mario Craveri. Eroe di questa impresa multimediale è il padre fondatore dell’aeronautica nazionale, il ferrarese Italo Balbo, manganellatore dei rossi, bastian contrario, quadrumviro, ribelle, amatore, curioso delle bocche delle donne e dei fucili. Guascone come un capitano di ventura di Blasetti, con la sigaretta sempre all’angolo della bocca, fra i pochi squadristi capaci del sorriso, questo Trotzkij del fascismo amò molto il cinema. L’anno prima di questa crociera aveva voluto un film aviatorio di finzione con la Cines-Pittaluga, L’Armata Azzurra di Righelli, di cui aveva scelto personalmente il cast. Qualche anno dopo, esiliato a fare il Governatore della Libia, costringerà Genina a rigirare un pezzo dello Squadrone Bianco, perché i meharisti italiani non avevano il burnus bianco bensì nero. Nel luglio del ’33 gli aeroplani Savoia- Marchetti della trasvolata di Balbo sorvolarono Chicago e New York in un tripudio di radiocronaca, stelle filanti, coriandoli, fischi e sirene. “Cannibal” Carnera saluta con la sua mano gigantesca… Balbo surclassa Lindberg, Saint Exupery e De Pinedo. Il suo successo scolpito nella celluloide diventa ingombrante. Muto e sonoro coesistono. Balbo e Mussolini no. Già nell’agosto il Duce lo silura. Il 28 giugno del 1940, diciotto giorni dopo l’entrata in guerra dell’Italia, “l’Aquila del Regime”, abbattutta da fuoco amico, cadrà nel cielo di Tobruk.

Tatti Sanguineti

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