LA PICCOLA PARROCCHIA

Mario Almirante

Sog.: Dall’omonimo Romanzo Dialphonse Daudet (1895); Scen.: Mario Almirante, Mario Gheduzzi; F.: Ubaldo Arata; Int.: Italia Almirante-Manzinl(Lldia Fenigan), Amleto Novelli (Richard, Suo Marito), Alberto Collo (Charlexis, L’altro Uomo), Léonie Laporte (Madame Fenigan, La Suocera), Oreste Bilancia (Alexandre, Un Servitore), Gabriel Moreau (Il Vecchio Principe / Generale Dauvergne), Vittorio Pieri(Napoléon Merivet), Salvatore Laudani(Il Guardacaccia Santecoeur), Enrico Gemelli, Mario Gheduzzi, Lia Miari; Prod.: Alba Film; Distr.: Plttaluga; Pri. Pro.: Roma, 1 Ottobre 1923 35mm. L.: 2.195 M. D.: 78′ A 18 F/S. Imbibito / Tinted.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Uno di quei romanzi profondamente umani, finemente psicologici, della miglior scuola francese, dove l’azione non è inventata per raccontare piacevolmente un fatto, ma per poter legare e permettere uno studio acuto di caratteri, per sviscerare il cozzo di passioni che da tali caratteri derivano (…). Nella forzata sintesi psicologica del cinematografo, dove tutta l’esplicazione di un carattere si riduce a qualche dozzina di parole nelle didascalie, la maggior parte dei pregidel romanzo se ne va perduta irremissibilmente, e appare dallo scarno riassunto delle premesse che portano alla conclusione. (…). La piccola parrocchia risente di questo squilibrio profondo tra romanzo e film, di questa… antitesi, per cui, come trama, il film vale… per quello che vale, mentre il romanzo è tra i migliori della letteratura francese contemporanea (…). Con tutto ciò noi non vogliamo affatto diminuire i meriti di Mario Almirante: neppure lui può sbattere la testa al muro, colla illusione di spaccare i mattoni. Ammessa la scelta del soggetto, diremmo che, anzi, difficilmente avrebbe potuto fare di più e di meglio (…). Di Italia Almirante-Manzini (…), da un lato riconosciamo in lei la linea di una buona attrice, la signorilità del gesto, la padronanza della scena, un fascino, anche, tutto speciale che da lei emana e dai suoi occhi metallici e penetranti (…) dal lato opposto ci lascia freddi e perplessi. Ella ama l’enigma, la sfinge: e le donne sfingee, le donne fatali appartengono ad un genere letterario ormai sorpassato. E non adatta sé al personaggio, ma foggia il personaggio a propria immagine e somiglianza (…).
Elle.Gi., “La vita cinematografica”, Torino, 15 aprile 1923

Mario Almirante ha girato quattro film nel 1923, due film in costume: Il Fornaretto di Venezia e I Foscari, e due drammi moderni adattati da opere letterarie: L’ombra dalla pièce di Dario Niccodemi e La piccola parrocchia dal romanzo di Alphonse Daudet, incentrato su Italia Almirante-Manzini.
Almirante e Gheduzzi sono riusciti a trarre dal libro, assai apprezzato all’epoca ma divenuto insopportabile, una sceneggiatura quasi coerente che consente al regista di offrire alcune belle sequenze alla sua musa. Con la sua complicità, Italia Almirante-Manzini trasforma l’orribile piccolo-borghese originaria in un’eroina romantica più vicina a Flaubert che a Daudet. Sembra che il film sia uscito in Belgio all’epoca in seguito al successo riscosso da L’ombra che aveva beneficiato di una massiccia campagna pubblicitaria. Quasi completa, la copia faceva parte di un lotto che uno degli ultimi esercenti ambulanti del Belgio non si era deciso a distruggere. Dopo la sua morte, suo nipote l’ha donato alla Cinémathèque Royale de Belgique.
Jean-Marie Buchet

Copia proveniente da

Copia Acetato Stampata Nel 2006 Da Un Positivo Nitrato Ed Imbibito