The Man From Planet X
Scen.: Aubrey Wisberg, Jack Pollexfen; F.: John L. Russel; M.: Fred R. Feitshans, Jr.; Scgf.: Angelo Scibetta, Byron Vreeland; Mu.: Charles Koff; Su.: Joel Moss, William Randall; Effetti Speciali: Andy Anderson, Howard Weeks; Effetti Visivi: Jack R. Glass, (Non Accr.) Jack Rabin; Ass.R.: Lester D. Guthrie; Int.: Robert Clarke (John Lawrence), Margaret Field (Enid Elliot), Raymond Bond (Prof. Elliot), William Schallert (Dr. Mears), Roy Engel (Tommy), David Ormont (Ispettore Porter), Gilbert Fallman (Dr. Blane), Tom Daly (Serg. Ferris), June Jeffery (Moglie Dell’uomo Scomparso); Prod.: Jack Pollexfen, Aubrey Wisberg Per Mid Century Film; 35mm. L.: 1938 M. D.: 70’. Bn.
Scheda Film
Il valore di The Man from Planet X è da attribuire alla regia di Edgar G. Ulmer. Ovviamente è una delle cose che Ulmer girava al risparmio, ma la sua integrità e i suoi obiettivi artistici produssero il primo film fantascientifico dell’orrore, probabilmente l’unico fino ad Alien (1979). È un’opera estremamente gradevole e scorrevole, e la composizione delle inquadrature è in vari frangenti eccellente. Va quindi annoverato tra i film americani a basso costo più riusciti sul piano visivo. […] L’alieno, interpretato da uno sconosciuto attore di bassissima statura (forse Billy Curtis), ha un aspetto antropomorfico inconsueto. Nel copione il suo volto viene descritto come distorto dalla pressione, e per certi aspetti assomiglia a una maschera rituale di qualche tribù primitiva. In effetti, si tratta ovviamente di una maschera, ma insolitamente convincente, nonostante la sua totale immobilità. Una credibilità conferitagli dalle luci e dalle angolazioni della macchina da presa.
Bill Warren, Keep Watching the Skies!, vol. 1, Jefferson/London 1986