ÉTUDES SUR PARIS

André Sauvage

F : Jean de Miéville, André Sauvage M : André Sauvage Prod : André Sauvage per André Sauvage et Cie DCP D : 80’ Bn 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Ritratti della Parigi degli anni Venti, eseguiti magistralmente con tratto rapido. Dai damerini dell’Opéra che chiedono informazioni a un vigile urbano […] ai ragazzi dei ‘bastioni’, con le bluse lacere e i volti ammaccati, scorre tutto un mondo scomparso. E a questi ragazzi della zona sorride da lontano il bébé Cadum, gigantesca réclame per la pelle dolce dei neonati. E c’è la Senna e le sue isole, Saint-Louis, la Cité, i lungosenna che danzano a filo d’acqua, visti dalla barca dove il cineasta si è installato per vederli meglio, un carrettiere bagna nella Senna il suo cavallo stremato […]. I lungosenna, ancora: un ragazzo scende una scala che conduce al fiume, una ragazza la scala opposta. La macchina da presa li ritrova in basso, ai bordi dell’acqua, ma il livello è salito e le scale non si congiungono più: ognuno risale dalla sua parte, due figure di spalle che suggeriscono la rassegnazione. Così si scrive, in tre piani e venticinque secondi, il romanzo di un amore e del suo lacerarsi. André Sauvage infatti non si accontenta di osservare. Immagina, prolunga. Vive la sua Parigi. Questo film muto è pieno di vecchi romanzi, canzoni di strade e cortili, arie struggenti cantate da venditori di limonate.

Potrebbe essere soltanto pittoresco, un vecchio album sfogliato, ma c’è di più. È la bellezza dei luoghi e di coloro che li abitano ad essere il soggetto di questo film: bellezza quotidiana del lavoro in un cantiere, del tonneggio di una chiatta, degli scambi al mercato, o del baluginare tremante di un riflesso sull’acqua, ma anche la sagoma cupa di una cattedrale inghiottita nell’acqua che si erge nella traversata notturna, sotto la Bastiglia, delle chiatte che lasciano il canale Saint-Martin per la Senna e il bagliore di un sole immenso. Per non parlare dell’attenta composizione delle inquadrature […]. Perché questo film ha l’andatura spensierata di un pedone di Parigi, che passa da un quartiere all’altro, è nato dall’amore di esprimere le cose giuste. Pittore, poeta, Sauvage sapeva che ogni forma d’espressione deve avere il proprio linguaggio e aveva già riflettuto nei suoi film precedenti, purtroppo perduti, su quello che doveva avere il suo linguaggio. Da questo deriva la loro forza, ancora oggi intatta.

Emile Breton, Découvrir le Paris des années 1920, “l’Humanité”, 17 ottobre 2012

█ Da: Carlotta Films █ Restauro fotochimico e ettuato da CNC – Archives Françaises du Film / Photochemically restored by CNC – Archives Françaises du Film Restauro digitale e ettuato dal laboratorio L’Immagine Ritrovata / Digital restoration by L’Immagine Ritrovata laboratory