HEARTS ARE TRUMPS

Rex Ingram

Sog.: dall’omonima opera teatrale di Cecil Raleigh; Scen.: June Mathis; F.: John Seitz; Mo.: Grant Whytock; Scgf.: Arthur Ruada; Int.: Francelia Billington (Lady Winifred), Alice Terry (Dora Woodberry), Frank Brownlee (Michael Wain), Joseph Kilgour (Lord Burford), Brinsley Shaw (Maurice Felden), Winter Hall (Lord Altcar), Thomas Jefferson (Henry Dyson), Norman Kennedy (John Gillespie), Edward Connelly (Brother Christophe), Bull Montana (“Jake”), Howard Crampton (domestico); Prod.: Metro Pictures Corp. 35 mm. L.: 1841 m. D.: 90’ a 18 f/s. Imbibito .

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

È in occasione di questo film che si forma la squadra che realizzerà, l’anno seguente, I quattro cavalieri dell’Apocalisse: Ingram, Mathis, Seitz e Whytock. È anche il primo film in cui Alice Terry ricopre il ruolo di protagonista. Hearts Are Trumps è l’adattamento di una pièce di Cecil Raleigh, il cui argomento iniziale ricorda curiosamente L’amante di Lady Chatterley. Si tratta di un melodramma abbastanza contorto, anche se l’impressione è che June Mathis e Rex Ingram l’abbiano usato con grande piacere per sviluppare le loro fantasie personali. Il dramma è decisamente convenzionale, ma lo sviluppo dà luogo a varie scene curiose. Talvolta Rex Ingram, spinto dal proprio gusto per il sontuoso, non esita a sfidare la verosimiglianza e dunque Hearts Are Trumps raggiunge senza difficoltà quel clima onirico caratteristico di un certo cinema muto. La pellicola è stata ritrovata in una collezione di film muti recentemente donata alla Cinémathèque Royale de Belgique da Eric Glife, nipote di uno degli ultimi ambulanti in Belgio. Sebbene si tratti di un film della Metro, i cui archivi sono relativamente ben conservati, le didascalie originali non sono state trovate.

Jean Marie Buchet, Cinémathèque Royale de Belgique

Copia proveniente da

Restauro realizzato in collaborazione con

Myriam Garfunkel Foundation

In collaborazione con

Da un positivo nitrato