Sab
27/06
Cinema Arlecchino > 14:15
THE THIEF OF BAGDAD
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THE THIEF OF BAGDAD
Scheda Film
Il fatto che The Thief of Bagdad sia il primo film britannico in Technicolor a suscitare tanto affettuoso rispetto è un sicuro omaggio alla visione e alla forza di volontà del produttore Alexander Korda. Era il primo film della sua nuova compagnia, fondata all’inizio del 1939, e voleva che fosse il migliore del suo genere. Ma qual era esattamente il suo genere? La versione del 1924 con Douglas Fairbanks aveva a lungo rappresentato un punto di riferimento per la spettacolarità e gli stupefacenti effetti speciali. Adesso Korda voleva lasciare il segno, e le istruzioni che diede al fratello Vincent, ingegnoso scenografo, sono diventate leggendarie: “fallo quattro volte più grande e dipingilo tutto di rosso!”.
Con una sapiente e spesso arguta sceneggiatura messa a punto dai fedeli collaboratori Lajos Bíró e Miles Malleson (anche attore nel ruolo del sultano), il principale problema di Korda era infondervi una visione registica. Il tedesco Ludwig Berger, che diede il meglio di sé nelle scene intimiste, fu affiancato dal veterano di Hollywood Tim Whelan e poi da Michael Powell per rendere il tutto più entusiasmante. Powell si divertì in questa sua prima esperienza ad alto budget e con una produzione a colori: girò la scena con Sabu e il Genio su una spiaggia del Galles del Sud e sua fu l’idea di dipingere l’enorme occhio sulla prua della nave del malvagio Jaffar interpretato da Conrad Veidt, richiamando gli esordi espressionisti del grande attore tedesco. Il direttore della fotografia Georges Périnal, che lavorava con Korda sin dal loro arrivo in Gran Bretagna e aveva già girato due delle avventure ‘imperiali’ da lui prodotte in Technicolor, Il principe Azim (1938) e Le quattro piume (1939), si confrontò qui con un innovativo lavoro sugli sfondi per le scene di volo e di combattimento e con elaborati modellini della leggendaria Bagdad delle Mille e una notte. Un altro Korda, Zoltan, collaborò alla regia quando la produzione si trasferì a Hollywood a causa della guerra; e un altro ungherese, Miklós Rózsa, fu candidato all’Oscar per l’incantevole colonna sonora. La complessa elaborazione fantastica, che seguiva di poco Il mago di Oz e uscì trionfalmente nel Natale del 1940, estese le potenzialità poetiche e inventive del Technicolor “spingendosi audacemente in un mondo felice”, come scrisse il “New York Times”, e segnando i ricordi d’infanzia di innumerevoli futuri registi come Francis Ford Coppola e Martin Scorsese.
Ian Christie
Cast and Credits
T. alt.: The Thief of Bagdad. An Arabian Fantasy in Technicolor. Scen.: Miles Malleson, Lajos Bíró. F.: Georges Périnal. M.: Charles Crichton. Scgf.: Vincent Korda. Mus.: Miklós Rózsa. Int.: Conrad Veidt (Jaffar), Sabu (Abu), June Duprez (la principessa), John Justin (Ahmad), Rex Ingram (Djin), Miles Malleson (il sultano), Morton Selten (il vecchio re), Mary Morris (Halima), Bruce Winston (il mercante), Hay Petrie (l’astrologo). Prod.: Alexander Korda per London Film Productions Ltd. · 35mm. Col.
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