LURDŽA MAGDANY

Tengiz Abuladze, Rezo Čcheidze

[L’asino di Magdana] Sog.: da un racconto omonimo di Ekaterina Gabašvili. Scen.: Karlo Gogodze. F.: Lev Šuchov, Aleksandr Digmelov. Scgf.: Iosif Sumbatašvili. M.: Vasilij Dolenko. Mus.: Arčil Kereselidze. Int.: Dudukhana Tserodze (Magdana), Akakij Kvantaliani (Mitua), Roland Barašvili (Mikho), Liana Moistsrapišvili (Safo), Nani Čikvinidze (Kato), Karlo Sakandelidze (Vano, servo di fattoria), Akakij Vasadze (capo del villaggio), Aleksandr Omiadze (il vecchio Gigo), Aleksandr Takaišvili (giudice). Prod.: Gruzia-film (Tbilisi) · 35mm. Bn.

 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Esempio particolarmente brillante di uno dei principali sottogeneri cinematografici: il film su un asino. Lurdža Magdany narra la storia di una povera bestia da soma lasciata morire per strada dal suo padrone, un ignobile mercante convinto di non poter spremere un’altra ora di lavoro dall’esausta creatura. Per fortuna dei ragazzini trovano l’asino e decidono di prendersene cura. Gesto che l’animale ripaga rendendosi utile alla famiglia una volta recuperate le forze. I guai arrivano quando il mercante si accorge che la sua bestia sgobba per qualcun altro… Lurdža Magdany – o Magdanas Lurja nella versione georgiana che abbiamo scelto di proporre – fu tra i primi film dell’epoca a segnalare la rinascita in Unione Sovietica di svariate cinematografie regionali (quella ucraina si sarebbe trasformata in una forza di prima grandezza). Diretto in tandem da due importantissimi autori del Disgelo georgiano, Tengiz Abuladze e Rezo Čcheidze, Lurdža Magdany poteva essere visto come una sorta di manifesto per una nuova arte realista. Abuladze e Čcheidze avrebbero poi compiuto scelte estetiche diverse: Abuladze passò dal realismo poetico a un cinema spesso mistico e allegorico, mentre Čcheidze eccelse nel filone genuinamente popolare.

Olaf Möller

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