Lun

25/06

Piazzetta Pier Paolo Pasolini > 22:15

Napoli che canta – Proiezione con lanterna a carbone

Elvira Notari

Accompagnamento dal vivo di Antonella Monetti (voce e fisarmonica) e Michele Signore (violino, mandolino e mandoloncello)

Prenotazioni: cinetecadirezione@cineteca.bologna.it
051 2195333 (dal 23 giugno)
(In caso di pioggia, la proiezione si sposterà in Sala Mastroianni)

Info sulla
Proiezione

Lunedì 25/06/2018
22:15

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

FANTASIA ‘E SURDATO

Scheda Film

Una fascinosa fioraia offre agli uomini “i fiori del suo giardino e della sua passione”. Giggi si lascia sedurre, ma poi “qualcuno gli ruba l’amore”. Giggi vive con la madre e il fratello Gennariello, che lavora insieme a lui in una bottega. Si innamora di nuovo, stavolta di Rosa, donna esperta e piuttosto scostumata. Anche lei gli preferisce un altro. Giggi, che aveva rubato alla madre i gioielli e il denaro dal fratello guadagnato lavorando duramente, si suicida per la vergogna e la disperazione, lasciando all’amata una lettera in cui le chiede di restituire i gioielli alla madre. Ma Rosa tace della lettera e accusa Gennariello di fratricidio, probabilmente per vendicarsi della famiglia che non l’ha accettata. Il giovane finisce in carcere, “la tomba di tante vite”, e per sottrarvisi parte volontario per il fronte. È di grande effetto la scena nell’accampamento militare in cui i soldati, accompagnati alla chitarra e al mandolino dai commilitoni, iniziano a cantare canzoni dei rispettivi paesi natali. Gennariello viene ferito. Intanto Rosa, che prova rimorso e pietà per l’anziana madre di lui, le consegna la lettera e confessa l’inganno alla polizia. Alla fine Gennariello viene riabilitato. Rosa, la madre e Gennariello si riuniscono sulla tomba di Giggi.

Karola Gramann e Heide Schlüpmann

 

Cast and Credits

Sog.: dal monologo Er fattaccio di Amerigo Giuliani e dalla canzone Fantasia ’e surdato di Beniamino V. Canetti e Nicola Valente. Scen.: Elvira Notari. F: Nicola Notari. M.: Elvira Notari, Nicola Notari. Int.: Edoardo Notari (Gennariello), Geppino Iovine (Giggi), Oreste Tesorone, Lina Cipriani. Prod.: Dora Film
35mm L.: 625 m (incompleto, l. orig.: 1067 m). D.: 28’. Bn.

UN AMORE SELVAGGIO

Scheda Film

Per i teatranti napoletani Viviani è il maestro, per la prosa, per la musica, per la poesia, per l’ironia, ma soprattutto per la critica sociale che la sua opera esprime. Per quelli della mia generazione è un tarlo, la lingua è impervia, scene corali con troppi personaggi per le economie del teatro contemporaneo. Fortunatamente ci sono le canzoni, e posso fare da cantattrice come Luisella Viviani, la nostra capostipite. Un amore selvaggio è il mio terzo lavoro su Viviani. Il primo, E’ ffeste ammare – titolo dell’ultimo quadro di Napoli in Frack –, è stato tratto da opere dedicate ai quartieri della città, ai loro mutamenti: si descrive una festa marinara, un festival di canzoni cantate da barchette addobbate di fronte al pubblico raccolto in spiaggia, con la commissione di giudici sulla loggia che assegna il premio al cantante più bravo sulla barca più bella. Nel mio spettacolo, ambientato davvero in riva al mare, coi cantanti sui gozzi e gli attori sul pontile, la trionfatrice del festival era un personaggio che l’autore chiama la ‘posteggiatrice’ (a Napoli quasi un sinonimo di seduzione e, nel caso di musicisti itineranti, l’arte era quella di capire a colpo d’occhio quale fosse il tavolo più generoso e con quali canzoni soddisfarlo) e che ci prendemmo la licenza di chiamare Dolores Melodia. Resuscitato dalla pagina scritta nel 1927, questo personaggio ormai è il mio alter ego musicale. Rispondo al telefono ma cercano Dolores, alcuni amici mi chiamano perfino Dolly. Racconto questo per fare un esempio di quanto l’energia e la fortuna del maestro continui a permeare i gesti di noi, suoi pronipoti. Il secondo lavoro, la piccola banda urbana dei Devoti a Viviani, ha una vocazione ancor più stradaiola, dato che addirittura riportiamo i personaggi dal palcoscenico nuovamente in strada, suonando in dieci sull’Apecar, Dolores in testa, come i questuanti della Madonna dell’Arco. Adesso potete capire quanto possa essere emozionante la visione di questa pellicola del 1912, con un Raffaele Viviani giovanissimo e una straordinaria Luisella. Una vicenda (ops!) campagnola: due fratelli, a disagio in una posizione sociale subalterna, sfidano il padrone Alessandro, Giuseppe non vuole lavorare per forza, Carmela vuole il suo amore per forza, ma sentimenti e caratteri non nascondono il conflitto di classe. Viviani è sempre Viviani.

Antonella Monetti

Antonella Monetti, napoletana, è attrice, regista e musicista. Insieme al violinista Michele Signore, ha curato l’elaborazione e l’esecuzione delle musiche di Un amore selvaggio.

Cast and Credits

Int.: Raffaele Viviani (Giuseppe), Luisella Viviani (Carmela), Giovanni Grasso (Alessandro). Prod.: Cines
35mm. L.: 445 m. D.: 21’ a 18 f/s. Imbibito

L’ITALIA S’È DESTA

Scheda Film

L’Italia s’è desta e Napoli sirena della canzone sono montaggi di frammenti da film non identificati di Elvira Notari. Senza dubbio un diligente raffronto con le fotografie dei film perduti di Notari consentirebbe di identificare la fonte di molti dei frammenti; ma davvero dobbiamo o vogliamo farlo? La seconda vita come found footage rende loro uno splendido servizio. Non più imbrigliate in una narrazione, queste immagini ci appaiono ancor più suggestive e intense, come i testi delle canzoni cui, nei tardi anni Venti, fornivano un accompagnamento visivo. Inoltre, dei film Notari colorati a mano così spesso evocati dalla tradizione, nulla è sopravvissuto tranne alcune scene e paesaggi compresi in queste due selezioni.

Mariann Lewinsky

Cast and Credits

Scen.: Elvira Notari. F.: Nicola Notari. Int.: Eduardo Notari (Gennariello), Gennaro Santoro, Clara Boni, Eduardo Pensa, Oreste Tesorone. Prod.: Dora Film
35mm. L.: 175 m (l. orig.: 1820 m). D.: 9’ a 18 f/s. Col