IL CINEMA AMBULANTE RITROVATO. TESORI DAL FONDO MORIEUX
Una mostra in Sala Borsa (18 giugno – 31 agosto)
La mostra Il Cinema Ritrovato ambulante. Tesori dal fondo Morieux presenta splendidi manifesti e fotografie provenienti dalle collezioni della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e del Musée Gaumont, ed elementi originali, mai esposti prima, di una facciata del Théâtre Morieux, ora conservati insieme ai diorama e a migliaia di marionette meccaniche nel Musée des Arts Forains di Jean-Paul Favand a Parigi. Ringraziamo l’Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna, Manuela Padoan, Sophie Seydoux, Stéphanie Salmon, Corine Faugeron, Agnès Bertola, Jean-Paul Favand, Dominique Hebert e Béatrice Lassus che con il loro generoso aiuto hanno reso possibile questa mostra.
Il Morieux ritrovato
Ci sono sogni che i conservatori non osano fare: uno di essi è la scoperta in un unico luogo di un centinaio di film prodotti tra il 1902 e il 1909 (molti dei quali copie uniche), di proiettori nelle scatole di legno originali e di un centinaio di manifesti risalenti agli anni 1903-1908, i colori che sembrano ancora freschi di tipografia. Per quanto possa sembrare impossibile, quel sogno si è realizzato. Tutto è cominciato nel 2006 con una semplice mail di una persona che diceva di possedere materiale cinematografico della Gaumont e della Pathé. Si trovava in Belgio, e aveva avuto l’incarico di ripulire un magazzino. Aveva così scoperto, sotto quindici centimetri di polvere, manifesti, film, proiettori, set e marionette che erano rimasti pazientemente in attesa per cent’anni. Consultando archivi e programmi, abbiamo scoperto che era tutto materiale usato per gli spettacoli del Théâtre forain Morieux, e che costituiva solo una piccola parte del tesoro.
(Manuela Padoan)
Morieux e Pathé
La Collezione Morieux prende il nome da un sofisticato teatro meccanico ambulante, attivo in Francia e in Belgio nel XIX secolo, nel quale comparivano marionette che prendevano vita sullo sfondo di panorami mobili. Nel 1888 o 1889 Morieux vendette l’attività al pittore belga Léon Van de Voorde, che stracciò la concorrenza presentando programmi di tre ore, sempre più perfetti, che terminavano con uno spettacolo di lanterna magica, nel 1906 sostituita dalle immagini in movimento. Da quel momento i manifesti Morieux annunciarono un Cinématographe Géant con il nome fantasioso di Impériator Bio. Van de Voorde usava un Chrono ABR, il proiettore Pathé più diffuso. Apprendiamo dell’acquisto dalla corrispondenza con gli uffici belgi e francesi della Pathé: il proiettore fu ordinato nel maggio del 1906, fu consegnato in giugno, inizialmente ebbe problemi tecnici. Ma per la Fiera di Liegi, a ottobre, era tutto pronto. Alla Fiera era presente anche l’“Imperial Bio – Grand Cinématographe” di Willem F. Krüger, che dal 1903 proiettava film Pathé in Belgio.
È possibile che Van de Voorde avesse acquistato uno dei suoi due baracconi proprio da Krüger: l’ipotesi si basa su do- cumenti della collezione. Il baraccone era opera di Alexandre Devos, di Gent: aveva uno schermo di 100m², era lungo 35 metri e poteva accogliere 600 persone. Van de Voorde divenne un buon cliente della Pathé (comprò anche film Gaumont, ma in numero inferiore). Dei suoi 100 film Pathé, 88 furono distribuiti tra il maggio del 1906 e l’agosto del 1907. Nel febbra- io del 1908 fu fondata la Belge-Cinéma, concessionaria per la distribuzione in Belgio dei film Pathé. Questo probabilmente rese più difficile per Van de Voorde assicurarsi i film della società. Nel 1908 e nel 1909 continuò ad acquistare titoli Pathé, tra i quali L’Assommoir. Ma si mise anche in affari con Ambrosio, e verso il 1916 cominciò a rifornirsi presso le compagnie di distribuzione Bruxelles Film Location, Jos Van Damme e Océanic Films. Diversificò inoltre l’offerta con uno spettacolo dal vivo ispirato alla Passione di Cristo e rimase fedele fino alla fine degli anni Venti alla tradizione del teatro animato Morieux.
(Stéphanie Salmon)
La storia del cinema è una storia di luce
Un tempo Il Cinema Ritrovato era un fe- stival che proponeva film del passato in copie restaurate su pellicola 35mm: lo stesso materiale che veniva allora proiet- tato nei cinema. Oggi il festival presenta (non solo, ma anche) versioni digitali in DCP, ancora una volta come avviene nelle sale. Con il processo di digitalizzazione in atto, tuttavia, Il Cinema Ritrovato ha chia- re responsabilità: per gli spettatori è sempre più importante conoscere i materiali e le tecnologie del passato. Come le diverse emulsioni. O come la lanterna a carboni usata nei proiettori prima dell’introduzione delle lampade allo xeno, nel 1956.
Gli aspetti tecnici delle nostre due proiezioni speciali con lanterna a carboni sono stati curati da Stefano Bognar della Cineservice. Ma non è solo questo tipo di proiezione a permetterci di ritrovare il cinémaperdu: tutti i film in programmazione costituiscono importanti riscoperte. Essi provengono da un ritrovamento straordinario: il leggendario Grand Théâtre Mécanique, Pittoresque et Maritime Mo- rieux de Paris gestito dal 1885 al 1930 dalla famiglia belga Van de Voorde.
I film. Pathé 1906-1907
Un miracolo: nel marzo del 2009 sul sito internet degli archivi Gaumont-Pathé sono apparse splendide copie di vari film perduti di Capellani. (Ho chiesto a Manuela Padoan da dove provenissero. Dal Belgio, mi ha risposto, da un teatro ambulante…). Le scènes dramatiques di Capellani datate 1906 sono film straordinari. Potendo vedere altri film della collezione Morieux, ci siamo resi conto però che quei film non erano eccezioni, ma tipiche produzioni degli anni migliori della Pathé. La maggior parte dei 92 film Pathé, 67 dei quali risalenti al 1906-1907, sono brevi film bellissimi. (Sono presenti anche alcuni film più lunghi, come la grande Epopée napoléonienne del 1903, che contiamo di presentare il prossimo anno). Questi due programmi sono un esempio delle emozionanti visioni rese possibili dalla collezione Morieux. Ci mostrano la bellezza di scènes dramatiques anonime del 1906, le ricche combinazioni di colori sperimentate nel 1907, il fuoco e l’acqua, la morte sullo schermo, i bambini e gli artisti del varietà. Autentiche scoperte, film pieni di meraviglie.
Mostra e Programma a cura di Mariann Lewinsky