120 Gaumont

Programma a cura di Gian Luca Farinelli

 

Gaumont: “depuis que le cinéma existe”!
Gaumont compie 120 anni! Altre società nate nella stessa epoca sono ormai solo un ricordo, un tema di studi universitari o l’oggetto di una malinconia legata agli albori del Ventesimo secolo. Gaumont vive ancora, più che mai, tra distribuzione e produzione, e il suo circuito di sale – di cui alcune mitiche – continua a essere vivacemente animato e frequentato.
Léon Gaumont scelse di credere nell’avvenire del cinema quasi contemporaneamente all’invenzione del cinématographe dei fratelli Lumière. Sarà per questo che Jean-Luc Godard disse un giorno che il cinema fu inventato con il proiettore? Ossia a partire dalla proiezione di immagini invece che dalla loro registrazione, sottolineando quanto il desiderio di spettacolo fosse alle origini dell’invenzione dell’industria e dell’arte cinematografiche? Così, se i fratelli di Lione inventarono il cinematografo, in breve Léon Gaumont ideò… il cinema! “Depuis que le cinéma existe”, da quando esiste il cinema, è non a caso lo slogan storico della compagnia.
Le sale concepite sul modello teatrale non furono tra le prime iniziative dei pionieri. Fu lo spettacolo itinerante a impossessarsi delle prime bobine Gaumont, che trovarono sotto i tendoni e su panche di fortuna sistemate dagli ambulanti le condizioni primitive della loro diffusione.
Verso il 1907-1908 le sale fecero la loro prima apparizione nelle città. Léon Gaumont privilegiò fin dall’inizio sceneggiature di brevi pellicole farsesche per giustificare e incoraggiare la vendita dei primitivi apparecchi di proiezione, diventando quindi architetto. Fin dai primi anni Dieci, i serial, antenati delle nostre serie contemporanee, videro il successo di Fantômas e dei Vampires, che si assicurarono la fedeltà del pubblico. Apparsi all’alba del cataclisma della Prima guerra mondiale, questi feuilletons che puntavano sul fascino del male si trovano arricchiti oggi da un significato retroattivo.
Nel 2015 commemoriamo un’impresa che – quali che fossero le scelte compiute di volta in volta, le associazioni o le fusioni, il talento o il carattere dei suoi dirigenti, le influenze dei partner economici e artistici – contribuì in modo decisivo a fondare un genere di finzione ‘alla francese’ (Louis Feuillade, Léonce Perret, Jean Durand, Victorin Jasset…). E quella finzione servì da esempio ai pionieri del cinema mondiale.
Celebrare una società di produzione ha la stessa valenza che onorare un cineasta o un artista? Probabilmente non riusciremmo a identificare un film prodotto da Gaumont se i titoli di testa non ci avvertissero. Ma il caso contrario sarebbe preoccupante, perché testimonierebbe di un’insufficiente capacità di adattamento ai tempi. Poter tornare oggi alle origini di una compagnia ancora viva e vegeta dimostra la sua permeabilità alle metamorfosi del gusto per garantire il proprio sviluppo industriale e commerciale. E, quindi, per restare contemporanea.

Dominique Païni

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