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25/06
Cinema Arlecchino > 09:00
WOMAN OF THE YEAR
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WOMAN OF THE YEAR
Scheda Film
Il primo film di Hepburn con Tracy e, grazie alla regia di George Stevens, il più erotico. Basato su una sceneggiatura di Ring Lardner e Michael Kanin, il film punta l’attenzione sulla condizione di donna nubile e indipendente della protagonista: giornalista cosmopolita (ispirata a Dorothy Thompson), Tess Harding è una donna determinata che ammira le donne in carriera e sa che “non si può avere tutto”.
Lei però ha già un bel po’ – condizione sociale (è figlia di un ex ambasciatore), istruzione (parla diverse lingue) – mentre Tracy interpreta il personaggio più pacato, un giornalista sportivo che alla fine avrà la soddisfazione di vederla fare i conti con la realtà. Dopo aver vinto il premio per la ‘donna dell’anno’, Tess è costretta a preparargli la colazione, impresa in cui si rivela disperatamente inetta. Questo finale da Bisbetica domata fu aggiunto quando il pubblico, durante i test di proiezione, giudicò minacciosa la perfezione di Tess. Le femministe della mia generazione ne furono inorridite, ma purtroppo questo epilogo non sembra più così arcaico in un momento segnato dal ritorno del conservatorismo.
Molly Haskell
L’idea di raccontare la relazione tra una commentatrice politica femminista e un giornalista sportivo che lavorano per lo stesso giornale venne a Ring Lardner, Jr., che pensava a una specie di Bisbetica domata in chiave intellettuale (ispirandosi a suo padre, giornalista sportivo, e a sua madre, l’editorialista politica Dorothy Thompson). La sceneggiatura scritta in collaborazione con Michael Kanin avrebbe valso ai due autori un Oscar.
Abile e spigliato, George Stevens interpreta la maggior parte delle scene come se fosse un film muto, concentrandosi sull’orchestrazione di corpi e sguardi, con un ritmo costante e irresistibile, come nella splendida sequenza in cucina (la cosa più alla Laurel & Hardy mai vista in un film di Stevens) che era il finale alternativo pensato dal regista quando il finale originale – che prevedeva per Tess una punizione più blanda – non convinse il pubblico. La scena, una delle massime espressioni di tempismo comico della storia del cinema, è sia un invito alla vita domestica che una sua parodia. Sebbene il messaggio sia datato, perfino per il 1941, l’interpretazione intramontabile di Tracy e Hepburn trasforma la sequenza in un gioco a due. I due attori trasmettono amore e ammirazione reciproca per tutta la durata del film, anche quando Tracy sfoggia i suoi sorrisi trattenuti e gli sguardi taglienti tipicamente stevensiani. Ne fanno quindi un film sul loro primo incontro e su un amore nato sul set che durerà fino alla morte di Tracy. I due si rispecchiano l’uno nell’altra, anche nella famigerata cucina.
Ehsan Khoshbakht
Cast and Credits
Scen.: Ring Lardner Jr., Michael Kanin. F.: Joseph Ruttenberg. M.: Frank Sullivan. Scgf.: Cedric Gibbons. Mus.: Franz Waxman. Int.: Katharine Hepburn (Tess Harding), Spencer Tracy (Sam Craig), Fay Bainter (Ellen Whitcomb), Reginald Owen (Clayton), Minor Watson (William J. Harding), William Bendix (‘Pinkie’ Peters), Gladys Blake (Flo Peters), Dan Tobin (Gerald Howe), Roscoe Karns (Phil Whittaker), William Tannen (Ellis). Prod.: Joseph L. Mankiewicz per Metro-Goldwyn-Mayer. DCP. D.: 114’. Bn.
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Molly Haskell, critica e curatrice della sezione