L’idea di realizzare The Movie Orgy risale all’inizio del 1966, quando Joe Dante frequentava il secondo anno presso il Philadelphia College of Art and Design. L’ispirazione venne dalla serie Batman del 1943, che era tornata alla ribalta con le proiezioni al Playboy Theater di Chicago cominciate nel luglio 1965.  […]  Il 9 ottobre, poi, provò a sperimentare un formato diverso, raggruppando un’intera serie di quindici puntate in un’unica proiezione, che iniziava a mezzanotte e durava fino alle cinque del mattino. An Evening with Batman and Robin, come fu soprannominata, divenne subito una hit. […] Ispirato sia da Batman sia dal famoso Notes   on “Camp” di Susan Sontag del 1964 […] Dante decise di realizzare una “Camp Movie Night”. Riuscendo a ottenere a noleggio la pellicola di un altro serial cinematografico d’epoca, The Phantom Creeps (1939, con Bela Lugosi), Dante realizzò uno spettacolo di sette ore inframmezzando bobine dei dodici episodi della serie con qualunque altro tipo di film disponibile che avesse colpito la sua immaginazione: spezzoni di lungometraggi, vecchi show e pubblicità televisive, film industriali, cartoni animati, ecc. Nacque in questo modo The Movie Orgy, che ebbe un successo straordinario. Per il primo anno lo spettacolo fu limitato a proiezioni occasionali nel campus del college. Il contenuto cambiava di volta in volta, a seconda dei film che Dante era riuscito a noleggiare, e anche il formato generalmente variava. Presto divenne uno spettacolo fatto con due proiettori, azionati quasi sempre da Dante e dal suo amico Jon Davison: si posizionava il lungometraggio principale nel primo proiettore e “quando iniziava la parte noiosa” entrava in azione il secondo proiettore con gli spezzoni “sostitutivi”. […]
Orgy raggiunse l’apice del successo all’inizio degli anni Settanta, grazie alla proiezione in occasione del leggendario concerto rock tenutosi al Fillmore East Theater di New York. Un resoconto dello spettacolo fu pubblicato dal “New Yorker” all’interno della cronaca cittadina sul numero del 21 marzo 1970. […]
L’opportunità offerta dall’articolo, in qualche misura inaspettata, di far conoscere a livello nazionale ciò che fino ad allora era stato essenzialmente un fatto “underground”, per non dire clandestino, “ci fece diventare paranoici”, afferma Dante, perché “non avevamo i diritti per nessuno dei film utilizzati!”

Howard Prouty, Filmografia, in Hollywood Boulevard: Joe Dante e l’altro cinema indipendente, a cura di Bill Krohn, Jonathan Rosenbaum, Olivares, 1999