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26/08
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SMASH-UP: THE STORY OF A WOMAN
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SMASH-UP: THE STORY OF A WOMAN
Scheda Film
L’insicurezza della donna in un mondo dominato dagli uomini è al centro di questo melodramma proto- femminista definito “la versione femminile di Giorni perduti”. La tematica dell’alcolismo ricorre in tre film di Heisler e il suo interesse per le problematiche femminili si manifesta in almeno sei titoli nei quali una donna riveste il ruolo principale. Tra questi, due sono interpretati da Susan Hayward: Smash-Up e Tulsa. Angie Evans, cantante di talento, rinuncia alla sua professione per sostenere la carriera in ascesa del marito musicista. La nascita di un figlio la lega ulteriormente al grigio appartamento in cui sta sprecando la sua vita, mentre il successo del marito non fa che renderla ancora più insicura, spingendola verso l’alcolismo. Narrata con un lungo flashback, la vicenda non lascia spazio a soluzioni ottimistiche, trascinando Angie – una Hayward adeguata al ruolo – nell’umiliazione, scena dopo scena. Smash-Up: The Story of A Woman Data la sceneggiatura dello scrittore comunista John Howard Lawson – è l’ultimo titolo in cui è accreditato prima di finire nella lista nera, quell’anno stesso – non sorprende che il film sia anche una critica della società consumistica, nella quale non ci si rende conto di pagare con la vita l’accumulo dei beni. Heisler, malgrado gli scarsi mezzi a disposizione, dimostra un eccezionale senso della regia. È interessante come tenda a raccontare la stessa storia con modalità diverse: se i cupi melodrammi ricavano solitamente un trattamento più statico e introspettivo dall’impiego del colore (come in L’amante proibita, This Is My Love), in bianco e nero la storia si fa nervosamente semi-espressionista, con molte transizioni isteriche, non limitandosi agli aspetti strettamente funzionali alla trama (si veda l’eccellente montaggio di insegne al neon di jazz club newyorkesi durante una delle maratone alcoliche di Angie). Nei melodrammi di Heisler abbondano le tragedie, così come la pazzia, la morte, la paura degli altri e la cultura del branco. Per Heisler il semplice esistere ha conseguenze drammatiche.
Ehsan Khoshbakht
Cast and Credits
Sog.: Dorothy Parker, Frank Cavett. Scen.: John Howard Lawson, Lionel Wiggam. F.: Stanley Cortez. M.: Milton Carruth. Scgf.: Alexander Golitzen. Mus.: Daniele Amfitheatrof, Frank Skinner. Int.: Susan Hayward (Angie Evans), Lee Bowman (Ken Conway), Marsha Hunt (Martha Gray), Eddie Albert (Steve), Carl Esmond (dottor Lorenz), Carleton G. Young (Fred Elliott), Charles D. Brown (Michael ‘Mike’ Dawson), Janet Murdoch (Miss Kirk). Prod.: Walter Wanger per Universal-International Pictures Co. 35mm. D.: 103’.
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