Il monopack tricromo scalzerà i sistemi additivi in uso nei primi anni Trenta. L’invertibile a sistema sottrattivo con generatore di copulanti del 1935 è un brevetto Kodak. Un sistema di sviluppo complesso in grado di restituire brillantezza e definizione mai viste prima. Sulla pellicola della Cinémathèque des Pays de Savoie et de l’Aine, fissata dall’industriale John Kinsmen nel 1937, una dominate rosa-magenta attenua i colori di Venezia. Nel film dell’Österreichisches Filmmuseum i colori del 10 marzo 1938 sono ben più presenti: i simboli nazisti addobbano Vienna per l’Anschluss di un rosso mai raccontato prima dal cinema 16mm, nefasto presagio di sangue e distruzione per gli anni a venire. Nel 1948 a Trapani un italo-americano filma l’azzurro del cielo e il blu dell’acqua in un paesaggio di saline. Nel 1936 apparirà l’Agfacolor Neu. Tra i tre esempi selezionati (dal 1940 al 1945), il Filmarchiv Austria propone un sorprendente film formato ‘wide’ (tipico delle cineprese Siemens 16mm), coi colori presenti anche fra le perforazioni. Nella pellicola Buddhas Liebesteier, dall’Österreichisches Filmmuseum, il film a soggetto stupisce per ritmo e modernità d’approccio. Un film di famiglia dall’Archivio Home Movies sullo sfondo del Vesuvio ci mostra infine l’empatia dello sguardo in camera.

Mirco Santi