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26/06
Cinema Arlecchino > 09:30
MEMORIAS DEL SUBDESARROLLO
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MEMORIAS DEL SUBDESARROLLO
Scheda Film
Me lo ricordo come fosse ieri. Il film inizia. Un suono vertiginoso di tamburi invade la sala. Corpi pulsanti si impadroniscono dello schermo. Decine, centinaia di persone, per lo più nere e meticce, ballano. Tutto è estasi e movimento. All’improvviso risuonano degli spari. Un uomo giace a terra, un corpo senza vita. Attorno a lui, la musica assordante e cadenzata continua. Il ritmo è frenetico. La macchina da presa passa in rassegna i volti della folla e si ferma davanti a una giovane nera. L’inquadratura si immobilizza sul suo viso in stato di trance.
Si apre così, Memorie del sottosviluppo, e per me è stato uno shock. Il film si muoveva tra diverse realtà: finzione e documentario, passato e presente, Africa ed Europa. La narrativa dialettica prendeva la forma di un collage, confezionato con raro rigore concettuale e cinematografico. Filmati d’attualità, frammenti storici e titoli di giornali si mescolavano ed entravano in collisione. In Memorie del sottosviluppo, Alea dimostrò che precisione filmica e sperimentazione radicale potevano andare di pari passo. Niente era casuale. Ciascuna immagine si rifletteva in quella successiva, e l’insieme risultava più grande della somma delle sue parti.
Fino ad allora, avendo trascorso parte della mia infanzia in Europa, conoscevo meglio il neorealismo italiano e la nouvelle vague francese delle tendenze cinematografiche latinoamericane. Ammiravo Rossellini e Visconti e i primi film di Godard e Truffaut, e per ottimi motivi. Portando la macchina da presa nelle strade e mostrando i volti e le vite della gente normale, i neorealisti e i registi della nouvelle vague avevano stimolato una vera rivoluzione etica ed estetica nel cinema.
Ma Memorie del sottosviluppo portava con sé qualcosa di più. Un punto di vista vigoroso, originale e che soprattutto riguardava direttamente noi latinoamericani. Era una specie di controcampo che per me rivestiva un significato più importante di quel che si faceva ad altre latitudini.
Walter Salles, in The Cinema of Latin America, a cura di Alberto Elena e Marina Díaz López, Wallflower Press, New York 2004
Cast and Credits
Sog.: dall’omonimo romanzo di Edmundo Desnoes. Scen.: Tomás Gutiérrez Alea, Edmundo Desnoes. F.: Ramón F. Suárez. M.: Nelson Rodríguez. Scgf.: Julio Matilla. Mus.: Leo Brouwer. Int.: Sergio Corrieri (Sergio Carmona Mendoyo), Daisy Granados (Elena), Eslinda Núñez (Noemi), Omar Valdés (Pablo), René de la Cruz (fratello di Elena). Prod.: Miguel Mendoza per Instituto Cubano del Arte e Industria Cinematográficos. DCP.
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