Sab

02/07

Cinema Arlecchino > 11:00

LISTEN TO ME MARLON

Stevan Riley

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Proiezione

Sabato 02/07/2016
11:00

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LISTEN TO ME MARLON

Scheda Film

Chi era davvero Marlon Brando? Listen to Me Marlon contribuisce a smascherare i miti che circondano la figura del leggendario attore scomparso nel 2004.
“Per lui la recitazione è sempre stata una cosa seria, fino alla fine”, dice l’autore-montatore-regista Stevan Riley. […] Riley e i suoi soci della Passion Pictures, con il sostegno di Showtime, sono riusciti ad accedere a una sorta di Stele di Rosetta: centinaia di ore di materiale audio privato registrato da Brando nell’arco di cinque decenni. Il risultato è un documentario che dipinge un ritratto intimo, in prima persona, ed è quanto di più rivelatore possa esistere su una figura che molti considerano il più grande attore cinematografico del Ventesimo secolo.
C’è tutto, raccontato dalla voce di Brando: la madre alcolista che lo aveva abbandonato (“Mi piaceva tanto il suo alito che sapeva di alcol”), il padre che gli mancava di rispetto (“in lui non c’era molto amore”), le grandi speranze di una giovinezza disadattata (“Quando arrivai a New York la mia vita era piena di buchi come i miei calzini”), l’insegnante e madre surrogata che l’aveva salvato (“oggi la recitazione viene tutta da Stella Adler”), le ambizioni d’attore (“inventati uno stile che non sia mai stato tentato”), il dongiovannismo (“oltre un certo punto il pene ha le sue priorità”) e via discorrendo.
Riley e la sua squadra non lasciano nulla di intentato, compreso l’uso di materiale non inedito, come spezzoni del documentario dei fratelli Maysles Meet Marlon Brando e un’intervista di Edward R. Murrow trasmessa dalla CBS nel 1955. Hanno inoltre avuto accesso ai nastri di Robert Lindsey, con cui Brando firmò l’autobiografia del 1994 intitolata Songs My Mother Taught Me, e condiscono la loro storia con home movies, innumerevoli fotografie scattate dietro le quinte, estratti di film e materiale di repertorio. […] A volte il materiale audio è così intimo che lo spettatore si sente un voyeur. Le registrazioni erano una sorta di diario in cui trovavano posto riflessioni ideologiche ed esercizi di meditazione (alcuni nastri contengono forme di ‘autoipnosi’ in cui l’attore si rivolge a se stesso: di qui il titolo del film). […] All’inizio di Listen To Me Marlon si capisce che Brando intendeva essere l’autore del proprio autoritratto cinematografico, ricorrendo a una narrazione più letteraria di quanto ci si aspetti da un documentario.

Steve Chagollan, “Variety”, 28 luglio 2015

Cast and Credits

Scen.: Stevan Riley, Peter Ettedgui. M.: Stevan Riley. F.: Ole Bratt Birkeland. Scgf.: Kristian Milsted. Int.: Marlon Brando, Michael Borne (Marlon Brando da giovane). Prod.: John Battsek, R.J. Cutler, George Chignell per Passion Pictures. DCP. D.: 102’. Col., Bn.