Dom
22/06
Cinema Lumière - Sala Scorsese > 16:20
LES GRANDES RÉPÉTITIONS: CECIL TAYLOR À PARIS / Archie Shepp chez les Touaregs
Audrey Birrien (INA – Institut National de l’Audiovisuel) e Ehsan Khoshbakht
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
LES GRANDES RÉPÉTITIONS: CECIL TAYLOR À PARIS
Scheda Film
“Non viene dalla mia comunità” risponde Cecil Taylor, pianista jazz d’avanguardia, lo sguardo nascosto dietro gli occhiali scuri, quando l’intervistatore gli chiede la sua opinione su Stockhausen. Le domande su Bach e John Cage ricevono la stessa risposta. Con uno stile tipico del 1968, il musicista afroamericano, ripreso in un antico palazzo francese con monumentali camini, respinge le tradizioni europee a favore della cultura nata “across the track”, oltre i binari della ferrovia, intendendo con ciò il vissuto degli afroamericani.
In questo episodio di una serie in cinque parti della televisione francese sulla musica moderna, Taylor discute la filosofia della musica e della performance traducendo il suo pensiero con l’opaca, intensa gestualità delle mani sul pianoforte, in uno slancio musicale che spinge il linguaggio del bebop verso l’espressionismo astratto e trascina la troupe cinematografica in un vortice sonoro viscerale. Gérard
Patris e Juliette Bort (al montaggio) rispondono con tagli bruschi e rapidi, rispecchiando con precisione ipnotica l’intensità della musica. Come Taylor, che si muove fluido tra musica e poesia, la regia passa da titoli di testa privi di testo (in cui i nomi vengono pronunciati ad alta voce) a scritte e interventi testuali in sovrimpressione, in un’adesione totale all’avanguardia che trasforma il film in un duetto tra il cinema e il quartetto jazz di Taylor.
Ehsan Khoshbakht
Cast and Credits
F.: Raymond Clunie. M.: Juliette Bort. Int.: Cecil Taylor, Andrew Cyrille, Jimmy Lyons. Prod.: Office de Radiodiffusion Télévision Française (ORTF), Luc Ferrari, Bernard Legargeant, Pierre Schaeffer DCP (da un negativo 35mm). D.: 45’. Bn.
ARCHIE SHEPP CHEZ LES TUAREGS
Scheda Film
Algeri, luglio 1969. La città ospita il primo Festival panafricano, evento cruciale per l’Algeria post-indipendenza e per l’intera Africa. Organizzato dal Ministero dell’informazione e dall’Organizzazione dell’unità africana, l’evento celebra le culture africane fungendo al contempo da piattaforma politica per le lotte anticoloniali. Soprannominata la “Mecca dei rivoluzionari”, Algeri attira movimenti indipendentisti e figure del jazz afroamericano, tra cui Nina Simone e Archie Shepp, che si esibiscono insieme a musicisti algerini. Tre mesi dopo, segnato da questa esperienza, Shepp torna in Algeria per girare un film nel deserto con musicisti tuareg. Realizzato da Ghaouti Bendeddouche, Archie Shepp chez les Tuaregs restituisce l’energia del festival e documenta il viaggio iniziatico del sassofonista, alla ricerca di un legame con le sue radici africane. Spesso confuso con Archie Shepp àAlger (1971) di Théo Robichet, il film è stato a lungo considerato perduto. Opera fantasma, Archie Shepp chez les Tuaregs rimane tuttavia la testimonianza unica di un momento effimero ma cruciale in cui musica e cinema si fanno veicolo di un ritorno alle origini insieme personale e collettivo.
Nabil Djedouani
Cast and Credits
Int.: Archie Shepp. Prod.: L’Office national pour le commerce et l’industrie cinématographique (ONCIC) DCP (da 16mm). D.: 27’. Col.
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