Ven
30/06
Teatro Auditorium Manzoni > 21:45
LADY WINDERMERE’S FAN
Dave Kehr (MoMA)
Musiche composte e dirette da Timothy Brock, eseguite dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Diversamente da quanto precedentemente annunciato, in caso di pioggia il cineconcerto di Piazza Maggiore non verrà annullato ma spostato al chiuso. Di conseguenza, anche la programmazione serale di altre sale del festival potrebbe subire variazioni. Aggiornamenti sul sito e sui canali social della Cineteca.
Info sullaProiezione
Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
LADY WINDERMERE’S FAN
Scheda Film
Nel 1925 Lady Windermere’s Fan, rappresentata per la prima volta nel 1893, è ormai una pièce de résistance delle scene europee e americane. Lubitsch se ne appropria nel segno della riscrittura infedele. Non solo perché dei tanti aforismi che zampillano dal testo nemmeno uno rifluisce nelle didascalie, al solito parsimoniose. Non solo perché il colpo di teatro che Wilde serba per la fine del secondo atto (la scandalosa Mrs Erlynne è la madre di Lady Windermere, che la crede sua rivale) qui si risolve nella prima sequenza, trasformando un principio di sorpresa in un esercizio di suspense (noi sappiamo quel che i personaggi ignorano, e ci godiamo lo spettacolo aspettando che la bomba scoppi). L’infedeltà di Lubitsch a Wilde è sfida tra anime gemelle, che conoscono la profondità delle apparenze e il dovere dell’artificio. La strategia di sostituzione ha del parabolico: trasformare il wit della parola wildiana in tessitura visiva, sguardi incrociati, binocoli indagatori, mascherini incalzanti, siepi di bosso che tagliano il quadro per celare o svelare, geometria di percezioni inaffidabili. Film di squilibri spaziali: primissimi piani tra l’appassionato e il fatuo (“devo dirvi una cosa che forse vi interessa / io vi amo”) staccano su smisurati totali déco, dove una serratura può trovarsi ad altezza d’un occhio di ragazza. Film di contrazioni temporali: un uomo sedotto pedina la sua seduttrice, piano fisso, un fondale che è pura pop art, una linea dello sguardo orizzontale come nel cinema primitivo o nella nouvelle vague o in Paul Thomas Anderson. Ma soprattutto, il gioco delle apparenze ci nasconde che la più bella commedia del cinema muto americano non è una commedia. Scriveva Guido Fink che “commedia è solo un altro modo di guardare alle stesse cose”: e allora Lady Windermere’s Fan è solo un altro modo di guardare Stella Dallas (lo spettatore di questo Cinema Ritrovato potrà verificare), se anche qui il climax è il Sacrificio Silenzioso, il Pianto Soffocato d’una madre. Poi, naturalmente, Mrs. Erlynne è una che cade sempre bene, e già sulla soglia della propria rinuncia la attende un Lord Augustus da trascinar via con sé, in un turbine profumato di ermellino e Shalimar. La vita, scriveva Oscar Wilde, è cosa troppo seria per parlarne seriamente.
Paola Cristalli
Cast and Credits
Sog.: dalla pièce omonima (1892) di Oscar Wilde. Scen.: Julien Josephson. F.: Charles Van Enger. M.: Ernst Lubitsch. Scgf.: Harold Grieve. Int.: Ronald Colman (Lord Darlington), Irene Rich (Mrs Erlynne), May McAvoy (Lady Windermere), Bert Lytell (Lord Windermere), Edward Martindel (Lord Augustus), Helen Dunbar (duchessa), Carrie Daumery (duchessa di Berwick). Prod.: Ernst Lubitsch per Warner Bros. Pictures. DCP. Bn.
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