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26/06

Cinema Arlecchino > 16:00

LA FÊTE À HENRIETTE

Julien Duvivier
Introduce

Sophie Seydoux (Fondation Jérôme Seydoux-Pathé)

Info sulla
Proiezione

Lunedì 26/06/2017
16:00

Sottotitoli

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Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

LA FÊTE À HENRIETTE

Scheda Film

Questa commedia scritta da Henri Jeanson e Julien Duvivier è un ufo cinematografico, assolutamente unico nel suo genere. Anziché offrirci una struttura narrativa cronologicamente prevedibile, gli autori elaborano il film sotto i nostri occhi affidandosi a una coppia di sceneggiatori, interpretati da Henri Crémieux e Louis Seigner, dalle idee opposte: una vivace ‘fantasia’ che consente al regista di passare in continuazione dalla realtà alla finzione e viceversa.

Dal momento che il soggetto del film è in sostanza la costruzione di una sceneggiatura, Duvivier e Jeanson ne approfittano per mostrare come la pensano in fatto di stereotipi e altri vincoli legati all’ingrato lavoro. Henri Crémieux, infatti, metterebbe in scena solo inseguimenti a rotta di collo, sparatorie e donne in abiti succinti, e Louis Seigner propenderebbe per la poesia del quotidiano, con, magari, un pizzico d’irrealtà. Mentre Duvivier non si sognerebbe mai di distinguere cinema d’autore da cinema commerciale, sapendo perfettamente quanto sottile sia la linea che li divide. Per cui lascia che sia Henri Crémieux, sulla scia di un breve articolo letto sul giornale, a cogliere l’occasione per strizzare l’occhio all’attualità evocando da un lato Ladri di biciclette (1948), il film faro del neorealismo italiano, dall’altro Don Camillo (1951), commedia popolare appena conclusa da Duvivier.

Il cinema francese del dopoguerra sta attraversando un periodo di crisi, determinata dalla quantità d’importazioni americane. In questo contesto Duvivier occupa una posizione paradossale. Il regista ha trascorso l’intero periodo bellico a Hollywood, dove si è fatto un nome, e adesso si trova a fronteggiare la concorrenza americana in Francia. Tanto che non può fare a meno d’illustrarci il suo dilemma: deve recuperare il realismo poetico dei suoi film d’anteguerra o copiare i film d’azione americani con personaggi dalla psicologia elementare? Un dilemma a cui risponde da par suo, attraverso lo stile adottato sullo schermo, uno stile virtuosistico da grande artista: artefice di un’abile parodia della suspense hitchcockiana affidata a piani sbilenchi sulle strade di Parigi, in modo da rivelare l’inanità di tali effetti, quando essi non siano supportati da una solida sceneggiatura.

Con un ritmo sostenuto dalla brillante partitura di Georges Auric, Duvivier segue così i propri personaggi in una Parigi da cartolina. […] Gli attori interpretano ruoli stereotipati con talento e humour. E lo spettatore esulta nel vedere come i due sceneggiatori si contraddicano, trascinando i loro personaggi in direzioni totalmente opposte.

La Fête à Henriette, deliziosa commedia apparentemente troppo francese per il suo stile parodistico, ha goduto invece, esattamente dieci anni dopo, di un remake americano per la regia di Richard Quine, Paris When It Sizzles (Insieme a Parigi, 1962), invertendo, con enorme soddisfazione di Duvivier, la tendenza secondo cui debba essere il concorrente americano a ispirare il cinema francese.

Lenny Borger

Cast and Credits

Scen.: Julien Duvivier, Henri Jeanson. F.: Roger Hubert. M.: Marthe Poncin. Scgf.: Jean d’Eaubonne. Mus.: Georges Auric. Int.: Dany Robin (Henriette), Michel Auclair (Maurice), Hildegard Knef (Rita Solar), Michel Roux (Robert), Saturnin Fabre (Antoine), Julien Carette (Arthur), Henri Crémieux (sceneggiatore), Louis Seigner (sceneggiatore). Prod.: Arys Nissotti, Pierre O’Connell, George Loureau per Régina, Filmsonor. DCP. D.: 110’. Bn.