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27/06

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JEAN DOUCHET. L’ENFANT AGITÉ

Fabie Hagège, Guillaume Namur, Vincent Haasser
Introducono

Fabien Hagège, Guillaume Namur , Vincent Haaser e Jean Douchet

Info sulla
Proiezione

Martedì 27/06/2017
21:30

Sottotitoli

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Modalità di ingresso

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JEAN DOUCHET, L’ENFANT AGITÉ

Scheda Film

Tra i tanti critici e cineasti emersi dalla nouvelle vague, Jean Douchet, oggi ottantottenne, è probabilmente uno dei più noti in patria ma anche uno dei meno letti o visti.

E questo perché, dopo essere entrato nei “Cahiers du cinéma” ai tempi d’oro, alla fine degli anni Cinquanta, ed esserne stato vice direttore al fianco di Eric Rohmer fino al 1963, nei successivi cinquant’anni Douchet si è dedicato soprattutto all’insegnamento […].

Alla stregua di Confucio o di Yoda, il pensiero di Douchet non è stato tanto trascritto quanto trasmesso a una serie di discepoli come il produttore di Elle Said Ben Said e autori francesi quali Xavier Beauvois, Noemie Lvovsky e Arnaud Desplechin […]. Tutti questi discepoli figurano nel recente documentario Jean Douchet, l’enfant agité girato da un terzetto di giovani ammiratori di Douchet desiderosi di restituire qualcosa a colui che ha insegnato loro ad amare il cinema e, in senso più ampio, ad amare la vita. […] Questo omaggio istruttivo e toccante al critico, attore, regista e buongustaio mescola interviste, filmati di repertorio e alcuni cruciali estratti di film per illustrare oltre mezzo secolo di pensiero e attività di Douchet. […] Douchet, nato nel 1929 nella cittadina di Arras, mosse i primi passi come critico e presto coltivò ambizioni registiche. Malgrado l’inserimento del suo cortometraggio Saint-Germain-des-Prés nel film a episodi della nouvelle vague Paris vu par… (Parigi di notte), scelse di abbandonare la regia (“troppe complicazioni”, disse). (Interpretò però piccole parti in varie opere di amici, tra cui un primissimo cameo nei panni dell’amante della madre di Antoine Doinel in I 400 colpi).

Non particolarmente attivo dietro la macchina da presa, il critico cambiò la vita di molte persone davanti allo schermo: a partire dagli anni Sessanta iniziò a ‘insegnare’ cinema nei cineclub e alla prestigiosa scuola di cinema IDHEC (oggi La Fémis), proiettando classici di Orson Welles, Carl Dreyer, John Ford, Alfred Hitchcock e Kenji Mizoguchi, per nominare solo alcuni degli autori che compongono il suo canone. […]. A 88 anni, Douchet continua ad animare frequentatissime proiezioni a Parigi e in altre sedi, offrendo alle giovani generazioni l’occasione di sperimentare le sue lezioni in prima persona e di esplorare l’opera di autori contemporanei quali Tsai Ming-liang e Harmony Korine.

Se molti cinefili francesi conoscono i cineclub di Douchet, il documentario approfondisce altre zone meno note di un passato che rispecchia la sua filosofia sull’insegnamento del cinema. […] Douchet ha dimostrato che il vero metodo per capire il cinema è, più che spremersi le meningi, entrare in una sala cinematografica e aprire la mente e il cuore.

Jordan Mintzer, “The Hollywood Reporter”, 26 maggio 2017

Cast and Credits

Scen.: Fabie Hagège, Guillaume Namur, Vincent Haasser. F.: Amine Berrada. M.: Nicolas Ripoche. Mus.: Arthur Dairaine. Int.: Jean Douchet, Arnaud Desplechin, Noémie Lvovsky, Barbet Schroeder, Xavier Beauvois (se stessi). Prod.: Bastien Ehouzan per Kidam, Carlotta Films, Allerton Films. DCP. D.: 90’. Bn e Col.